Non ci voleva certo un MAGO in tutte le materie di Hogwarts per capire che, dopo il pezzo sulla cucina francese di settembre, in questo numero vi avrei allietati con la cucina tipica della mensa di Durmstrang. Infatti l'hanno capito anche i gemelli Muldoon che mi hanno pure suggerito di provare a chiedere direttamente a qualcuno della delegazione. Mi è sembrato un consiglio stranamente valido e innocuo, tant'è che ho provato subito ad avvicinare il professor VonKrucchen (si chiama così, giusto? I gemelli me l'hanno assicurato) durante uno dei pasti in Sala Grande. Io non so se sia perché ero vestita con l'uniforme di Grifondoro, o perché l'ho fatto sussultare mentre si stava versando una strana bevanda nel bicchiere dorato o se semplicemente si è arrabbiato perché l'ho interrotto mentre parlava fitto fitto con uno dei suoi studenti in una di quelle strane lingue straniere che sanno snocciolarti con la stessa abilità di Hargreaves di colpire un bolide… Non ne ho idea. So solo che lo sguardo che mi ha rivolto valeva più di mille parole. Mai, in questi sei anni al castello, ho visto un docente lanciare uno sguardo simile verso uno studente dalle più innocenti intenzioni. Non è stata "fifa" la mia, lo giuro, sono una Grifondoro doc. Però sfido chiunque di voi a dormire sogni tranquilli dopo uno sguardo malevolo e uno sparisci sussurrato con quell'accento così duro da sentire. 
Purtroppo però abbiamo qualcuno in redazione che continua a stressarci per rispettare le scadenze e quindi ho dovuto risolvere in un altro modo. Il nome gallese della nostra nuova impaginatrice non è lì vicino alla mia firma per caso. Diciamo che ho preso esempio da capo e viceredattore e ho delegato spudoratamente. Ho dato alla più piccola dei nuovi acquisti de La Voce il facilissimo compito di intervistare qualcuno di Durmstrang. Le ho fornito una lista molto esauriente di domande e le ho consigliato di non contattare direttamente il professor VonKrucchen. Ieri mi è stato restituito il foglio con gli appunti sul retro. 
Me lo sono fatto fotografare da Harriet… così potrete sapere anche voi.

Regalo volentieri venti zellini a chiunque abbia capito qualcosa del messaggio di Gwen. Tra l'altro mi ha dato il foglietto a così pochi giorni dalla scadenza che neppure posso chiederle migliori delucidazioni: la capo la sta già monopolizzando per l'impaginazione del giornale. Il problema è che non posso più di tanto tormentarla, perché l'articolo è mio e mi sento già in colpa per averla mandata da sola alla Testa di Porco ad intervistare i ragazzi di Durmstrang.
Comunque da quel foglietto io capisco solamente quella che è la colazione di Ismail, che ringrazio a nome della Voce di essere stato così gentile da rispondere alla nostra indagine culinaria. Insomma a colazione mangia pomodori, olive e frutta con salume piccante. Non ho capito se la frutta viene mangiata in contemporanea con il salume o se è una cosa consequenziale. Immaginarmi di mangiare a colazione prima un chicco d'uva, poi una fettina di salamino piccante e poi una banana… beh mette più brividi di uno sguardo del professor Grey. A questo punto preferisco pensare a pomodori ed olive a volontà.
Tornando alla cucina tipica di Durmstrang, cari lettori, temo proprio dovrete aspettare ancora per capire cosa siano questi strani Cval, Blini e Prianik… vi spiegheremo questo e molto altro ancora, non disperate. Ce la possiamo fare!


Dorothy Milford & Gwendolyn Hywel