Signori, sono molto piacevolmente stupita: niente punizioni degne di nota questo mese! Penso che sia un evento più unico che raro! E' per caso giunto al castello un predicatore misterioso che ha radunato attorno a sé tutte le pecorelle smarrite, facendo intraprendere loro la retta via? O forse avevate previsto, ringraziamo gli insegnamenti del Professor Dupret, che avevo in mente di articolare diversamente il mio solito articolo, chissà! Perché c'è un motivo particolare che giustifica il fatto che mi abbiate vista spostarmi da una tavolata all'altra, durante i pasti, intenta ad intervistare vari studenti: avevo pensato di costruire una specie di articolo speciale, stilando pareri ed eventuali consigli di studenti che, normalmente, non combinano nulla di assurdo. La domanda che ho posto è la seguente: " Rapida domandina per la Voce. Tu che sei uno/a studente/studentessa ben lontano dalle quotidiane punizioni, vuoi dare qualche consiglio a coloro che, invece, sembrano collezionarne una dopo l'altra? Ci sono stati casi di studenti che dovevano essere puniti e che, al contrario, l'hanno fatta franca?"

 Partiamo, ovviamente, dagli spillati, che son coloro che fra tutta la marmaglia di studenti si sono distinti per un'eccezionale buona condotta, in questi anni di scuola.

Darren Houtlock: "Non credo di poter dire qualcosa a riguardo che non sia scontato.Insomma infrangere le regole non rende "fighi" e non è divertente… Anzi, farsi beccare ogni volta è proprio da troll. I professori fanno un buon lavoro e credo di poter dire lo stesso anche di noi spillati, magari a volte si cerca di non punire una persona per non infierire troppo o nella speranza che basti solo l'idea di essere punito per impedirgli di tornare ad infrangere il regolamento. Ma per il resto non mi viene in mente nessuno in particolare."

Jackie MacGregor: "Il consiglio è semplice: trovatevi un hobby! Seriamente, non avete di meglio da fare che farvi beccare da noi spillati? Vi piace davvero così tanto passare ore extra in compagnia dei docenti o a pulire i trofei e lucidare le scope della scuola? Non bisogna per forza infrangere un centinaio di regole per divertirsi o per essere notati dagli altri! Davvero, a volte credo che la gente si faccia punire solo per avere il suo nome bello stampato sulla pergamena delle punizioni. Fatelo per noi, se non altro! Credete che ci piaccia fare tardi tutte le sere per andarvi a scovare imboscati negli angoli più bui del castello? Detto tra noi… se proprio sentite "l'impellente necessità" di trasgredire qualche regola… almeno non fatevi beccare! Cosetta ci ha dotati (beh, per lo meno ad alcuni di noi!) di ingegno ed intelletto… quindi usatelo, per le mutande di Merlino!"

Sami Medicine: "Un consiglio? Non andare in giro ad affatturare la gente, soprattutto se si considera che è il primo indizio di una genetica e latente deficienza cerebrale. Alzare la bacchetta perché fa figo o Serpescemo trovo spieghi perfettamente il fatto che di gente "figa" in questo castello ce ne sia pochissima e di altra imbarazzante, che ovviamente si ritiene figa, ce ne sia fin troppa. Quanto al Serpescemo, l'accostamento fra "Serpe" e "scemo" non credo sia casuale. Insomma, se si fa una determinata cosa sarebbe meglio che si avesse un motivo e non guasterebbe anche quel briciolo di cervello che impedisse di gettarsi i piatti in faccia in piena Sala Grande o di arrivare a lezione con mezz'ora di ritardo con una media che oscilla fra T e D–. Per quanto riguarda la tua seconda domanda, temo che la spilla da Prefetto sia la sola risposta che posso permettermi: se avessi ritenuto che qualcuno andasse punito, l'avrei fatto. Chiedi a Vandenberg per maggiore sicurezza."

Azrael Mistral: "Un consiglio? Seguire le regole del castello e del quieto vivere. Non credo ci sia molto altro da consigliare, sinceramente. Se prendi una punizione è perché hai fatto qualcosa di male; imparare da quell'errore e non rifarlo in futuro può essere una soluzione. Ovvio, se poi uno è duro quanto un sasso è un altro discorso. Boh, sinceramente non lo so se ci sono stati, può darsi, più che altro spero che non ce ne saranno in futuro."

Direi che si sono spiegati per bene da soli, quindi non c'è bisogno di ulteriori commenti: leggendo queste loro parole si capisce perchè son stati selezionati dal corpo docente come Caposcuola e Prefetti! Più curiosi e variegati, invece, i consigli degli altri studenti.

Amber Meng: "Gli studenti che finiscono in punizione sanno perfettamente come potrebbero evitarlo. Esistono diversi tipi di stupidità.(un attimo di pausa per arrivare alla seconda risposta ndG) Naturalmente. Se gli sgarri non avessero spazio, vivremmo in un collegio di saggi."

Leroi Gordon: "Oh, beh, voglio dire, non è che ho grandi suggerimenti da dare, senza scadere nei soliti banalissimi consigli che anche Ted il tordo – sì, quel goblin che è morto mentre camminava nella foresta coperto di sangue umano e non si è accorto che un'acromantula stava per colpirlo alle spalle, hai presente? – potrebbe dare, tipo 'state lontani dai guai'. Anche perché, diciamolo, come fai a stare lontano dai guai se non li sai riconoscere perché, che ne so, non sembrano guai, ma qualcos'altro? Tipo cose divertentissime da fare in quel momento dell'adolescenza in cui non cedere alla tentazione sarebbe uno spreco? Certo, si potrebbe anche dire 'non fate cose stupide'. Ma come si fa a capire quando una certa azione è totalmente sciocca? Certe volte penso che siano i professori ad esagerare un po'… voglio dire, mi sembra insensato mettere una punizione ad una persona soltanto in virtù, non lo so, del colore dei capelli o dell'appartenenza alla casata. Se poi per non prendere dei castighi bisogna proprio smettere di essere quello che si è – mi vengono in mente un paio di persone che non potrebbero evitare delle punizioni neanche se si vendessero l'anima a Pix – beh, allora nessun consiglio reggerebbe. Voglio dire, certe persone sono fantastiche per quello che sono, se prendono delle punizioni ogni tanto poco male, ecco! Quindi, visto che le punizioni non si possono evitare, in certi casi, l'unico consiglio che vi do è di non pensare ai provvedimenti disciplinari come la fine di tutto: prendere anche le cose negative con lo spirito giusto ti cambia la giornata. Sul serio! Studenti che dovevano essere puniti? Mmm. No, non credo. Voglio dire, magari ci sono, ma per me se qualcuno evita una punizione tanto meglio. È di umore più allegro e ci si parla con più facilità. Se fossero tutti nervosi perché hanno preso una punizione, non si potrebbe più vivere!"

Catherine Smith: "Nah, perchè dovrei dare consigli a queste persone che sembrano vivere di succo di zucca e punizioni? Dopotutto credo che vadano a cercarsele. Cioè, si divertono così, e forse è solo un modo un pò banale per attirare l'attenzione, non trovi? Le regole sono uguali per tutti, e non credo siano difficili da capire! Basterebbe leggerle ogni tanto e usare un pochino il cervello di cui siamo stati dotati!! E no, non mi risulta che ci sia qualcuno che è riuscito a farla franca. O se c'è riuscito vuol dire che è stato sufficientemente furbo da non farsi cogliere con le mani nella marmellata, quindi meglio per lui, no?"

Jane Wright: "Che consiglio si potrebbe mai dare a chi finisce in punizione almeno una volta a settimana, se non quello di rispettare e non infrangere quelle poche regole che siamo costretti a seguire? E' un consiglio fin troppo scontato, lo so, ma il regolamento mica è scritto in maride: le persone che infrangono le regole non lo fanno mai involontariamente. Sospetto che il detto "Le regole sono fatte per essere infrante" vada sempre più di moda; se decidessi di chiedere a queste persone, che collezionano punizioni come se fossero figurine di cioccorane, il motivo del loro agire, probabilmente mi risponderebbero così. Non rimane che sperare che la Wallace introduca una nuova regola, qualcosa come  "E' vietato buttarsi dal ponte sospeso" sia mai che qualcuno decida di infrangerla per la stessa ragione e ci liberi così della sua presenza una volta per tutte. (Un attimo di pausa per arrivare alla seconda risposta anche in questo caso ndG) Ovviamente si. E la cosa più preoccupante è che, queste persone, si vantano anche. Si vantano di essere furbi, si considerano migliori perché non si sono fatti scoprire… ma io mi chiedo, cosa dovrei invidiare a queste persone? E' un po' come gli studenti che scrivono sulla bacheca insulti verso professori, Prefetti, Caposcuola o compagni di anno, senza poi firmarsi. E cosa dovrei invidiare a chi si nasconde dietro alle parole, oppure a chi infrange le regole solo per il gusto di divertirsi e vantarsi, per me rimane un mistero. 

Ivy Hevenge: "Consiglio? Partiamo dal presupposto che ognuno debba essere libero di comportarsi come meglio crede e che se ritiene che sia giusto comportarsi in quel modo è perché per lui lo è davvero. Non penso che il fine ultimo del prossimo sia quello di volersi far mettere in punizione, no? O forse sono solo un'illusa. Magari farsi mettere in punizione è diventata una moda e le mode sono difficili da estirpare. Un consiglio sarebbe quello di contare fino a dieci prima di agire o se necessario fino a cento, poiché le parole sono più determinanti delle azioni, in alcune circostanze. Un altro potrebbe essere quello di lasciar perdere le mode per un po'. Un altro ancora quello di mettere il rispetto del prossimo al primo posto. Sulla seconda domanda, invece, non rispondo. Se non sono stati puniti c'è stato un motivo e non sta a me trovarlo. Puntare il dito contro il prossimo non è carino né producente."

C'è, quindi, chi la pensa grosso modo come gli spillati e chi, invece, non si fa scrupoli a confessare, mimetizzando il tutto in un linguaggio nettamente criptico, la sua poca soddisfazione riguardo l'operato di Prefetti e Caposcuola. C'è, anche in questo caso, chi si dimostra o un fesso in piena regola o una perfettina fin troppo perfettina per l'età che ha. C'è chi si dimostra piuttosto indifferente e chi, invece, vorrebbe arrivare addirittura a scelte fin troppo azzardate. Insomma, ci sono tanti pensieri diversi, così come tanti e diversi sono gli studenti di Hogwarts. L'astuzia (riprendendo la parola che saggiamente la mia collega Merida ha usato nell'altro articolo) di costoro è che, nonostante quello che pensano, si comportano come la Preside e la civiltà comandano. Più astuzia per tutti, allora!

Giselle Lanfrad. Attuale Prefetto Serpeverde, sconosciuta ai più fino a quando non è stata nominata Capitano della squadra di Quidditch della sua casata, quando era solamente al suo quarto anno. Inglese DOC, risiede a Londra, dov'è nata e cresciuta. In pochi sanno che ha un fratello più grande che gioca come cercatore in una squadra di Quidditch francese, mentre di assoluto dominio pubblico è il fatto che abbia anche una sorella, da quando Hortense Lanfrad è stata smistata a Grifondoro. Vive per Pozioni, riuscendo a vincere, per il momento, tutte le gare scolastiche a cui ogni anno ha partecipato, mentre non eccelle a riguardo delle tattiche di difesa, dal momento che è sempre stata eliminata subito dai vari Tornei dei Duellanti, organizzati a scuola. Silenziosa, piuttosto scontrosa e apatica ad una prima occhiata, non è il tipo che si ferma a fare due chiacchere con chi non conosce. Non è un mistero, dal momento che è arrivata ad occuparsi di "T in condotta", che abbia venerato e veneri tutt'ora Anne Burton.