Non riuscite proprio a fare a meno di me, vero? In effetti mi sono chiesto chi sarebbe stato il Che Voce ti dai del mese di maggio e poi, quando ho visto Margareth venirmi incontro durante la ronda intorno a Hogwarts, ho capito che i miei fan mi reclamavano ancora. Sì, sono io quello che si avvicenda al gruppetto di cavalieri di ronda, come già annunciato ad aprile dalla mia piccola primula, mia cugina Merida. Avvicinatevi pure, la prossima volta che mi vedete. Non siamo autorizzati a fermarci durante la ronda, ma due parole non si negano a nessuno. Meglio che parlare col mio ritratto in Sala Trofei, no, Phil? Soprattutto tu, Giselle, so che ti mancano i miei abbracci.
Ma veniamo a noi. Voi volete sapere com'è la vita là fuori, probabilmente dal punto di vista di qualcuno che ha messo da parte i libri. Potrei dire che ho avuto la fortuna di entrare subito alla Civetta dello Sport, ma sappiamo tutti che la fortuna non c'entra. Io so. So tantissime cose. Di sport. La mia prima parola è stata pluffa. Be' no, non è vero, la mia prima parola è stata brrrblubla, ma magari i miei genitori hanno sentito male. Sia come sia, quello dello sport è un linguaggio che conosco e quindi ho deciso di riprendere una mia vecchia idea e parlarvi con questo linguaggio. Lo so, sono sempre il solito, ma voi mi adorate per questo. Andiamo quindi a guardare le formazioni e le fasi salienti di questo scontro che è la mia vita fuori dalle mura di Hogwarts.

McReady Maelstrom: R. McReady (C), A. Burton (Vc), Carroll, D. Everett, G. Llywarch e il resto dei fan
Life Labyrinth: Crescita (C), Fatica (Vc), Lavoro, Denaro, Paura, Dolore e il resto delle schifezze

Arbitra sir Desmond Tiny, per gli amici Des Tiny.
Il boccino sparisce dalla vista, i bolidi vengono liberati e la pluffa balza in aria per la contesa. McReady se ne impadronisce con colpo di mano e sorvola un appartamento di Islington, Londra, con due stanze e un quadrato che con molta fantasia può essere chiamato bagno. Il proprietario babbano dell'appartamento lo affitta per pochi soldi a causa della presenza di un fantasma, che McReady continua a fingere per tenersi basso l'affitto, tenendo in scacco Denaro. Di lì la pluffa viene passata a Dale Everett, direttore della Civetta, che la infila di volata nell'anello centrale, avendo la meglio sul Lavoro. Assunzione alla Civetta dello Sport, sir Des Tiny approva. Rimessa laterale, con rimpallo della pluffa tra McReady e Carroll, curatore della pavonica corrispondenza, gufo leale che viene ricompensato con un biscotto per ogni consegna, motivo per cui al momento è grosso quanto un beagle. All'improvviso la pluffa viene intercettata da Paura, uno degli ossi più duri dei Life Labyrinth, mentre Dolore scaglia un bolide contro il capitano McReady ma… fenomenale! Il bolide viene deviato da Anne Burton, che riduce le conseguenze dell'impatto con la macchina volante. I medimaghi entrano in campo guidati da Stephen Medicine. Il pubblico trattiene il fiato finché McReady non riapre gli occhi. Pare non siano rimaste cicatrici. Un peccato, dicono che le cicatrici siano sexy, ma d'altra parte lui non ne ha bisogno per esserlo – nella foto, il sorriso che conquista. La partita riprende ed entra nel vivo. La pluffa finisce nelle mani di Fatica, che infila ripetutamente gli anelli dei McReady Maelstrom, finché non interviene Galwayn Llywarch a salvare la situazione. In quel di Mornay inizia la leva di tre lunghi mesi, superata grazie ai supporters Callaway, Moliere e cavalleresca compagnia. I fan esultano dagli spalti, Mius Sonn, Somma Hortense e Catherine Smith reggono gli striscioni, mentre le cronache cartacee onorano i compatrioti gaelico scozzesi, i Prides Peacocks. Nostalgia fa un'invasione di campo, ma viene respinta dal fido Carroll che continua i suoi viaggi avanti e indietro. L'arbitro decreta una pausa per il compleanno di Alice Darcy, i giocatori si riuniscono nel campo neutrale di Portobello grazie all'intervento di Layla Took.
I bolidi riprendono a girare, il bagliore d'oro del boccino è sempre appena fuori dalla vista. Tra un Giuramento e un ritorno a casa, la partita scivola liscia, nonostante i continui tentativi di Dolore di spedire bolidi a tradimento. I supporters Lawrence e Dorothy sostengono i McReady Maelstrom che reggono il confronto, ma i Life Labyrinth non si danno ancora per vinti. Il loro capitano, Crescita, si rovescia in un Bludger Backbeat da paura, che porta McReady ad uno scontro durissimo con Dolore. Mornay brucia. McReady si ritrova il nulla sotto i piedi e precipita. Il Vice Burton e altri supporters evitano l'impatto con il terreno. Il capo mascotte della squadra, Ismail Fehr, si piazza nell'appartamento di Islington per fornire supporto psicologico e McReady è costretto a riprendersi in fretta per non diventare sordo. Il Vice Burton lo riporta in aria. Respira. La pluffa torna nelle mani del capitano McReady che effettua un tiro lungo spazzando via Fatica. Il sole inizia a tornare sulla palude. Un patronus messaggero irrompe in campo per portare la notizia dell'arrivo di un nipote. La pluffa si ferma, i bolidi deviano e il boccino arriva in vista…

Be', la partita della vita non può essere già finita, no?
Siamo diventati zii, io e il mio vice. Sì, so che sapete che sono figlio unico e i piccoli Burton non sono ancora in età per avere figli. Ma che importa la parentela? Alfred è diventato papà e, anche se il piccolo Eric è per metà Corvonero – ciao, Elinor – non cambia il fatto che ora ho un nipote a cui raccontare tutte le partite che si è perso finora.
Ora so cosa vuol dire lavorare fino a metà pomeriggio e poi trovare la forza di fare servizio di ronda in quanto alfiere di Mornay o di fare due chiacchiere con un amico, che sia davanti ad una burrobirra o ad un gelato – se portate Gregor da Fortebraccio assicuratevi che paghi lui, perché quel panzone mangia quanto uno Yeti affamato per anni. Ora so che vuol dire risvegliarsi al San Mungo e vedere la paura negli occhi di qualcun altro, paura per te. Ora so che le parole possono contare molto, ma può sempre succedere qualcosa che le ribalti, perché persino un cavaliere può sbagliare. Pensavo che un funerale in cotta di maglia l'avrei visto solo in un futuro distante. Mornay si sta rialzando, perché è fatto di persone che credono nelle parole che pronunciano, nonostante tutto. Ora so cosa vuol dire avere un Patronus che splende alimentato da qualcosa che ha avuto inizio da una lettera e da qualche minuto di coraggio impiegato per scriverla. So qual è il mio posto, la mia casa, e non parlo di quelle quattro pareti in affitto. Questo è quello che ho imparato in un solo anno fuori da Hogwarts. Ma non preoccupatevi, non è sempre così difficile.
Quindi, che Voce mi do? Forse un sibilo. Perché è il suono del serpente, ma è anche il bolide che fende l'aria, il fuoco che brucia uno stendardo su un'isola della Manica. O forse non c'è voce. Forse preferisco ascoltare e osservare. La vita è un labirinto e i labirinti possono avere echi fastidiosi. Ma come le leggende insegnano, ai labirinti si può sopravvivere. Hogwarts è un piccolo labirinto, per prepararvi a quello più grande che c'è qua fuori. Avete sette anni per districare i corridoi del castello e il resto della vita per capirci qualcosa qua fuori. Io ho appena iniziato e tengo stretto il mio filo di Arianne.
 

Robert McReady. Esemplare di scozzese dei Grampians, capello lungo e fascino da pavone. E' stato il grinzafico della sezione sportiva della Voce per tre anni e ora è il grinzafico della Civetta dello Sport. In quanto alfiere di Mornay ha giurato di difendere la magia e chi ne fa uso, anche se pensa che certi maghi passino troppo tempo a lagnarsi. L'accademia Tulange lo rimpiange, ma se un giorno volesse andarci potrebbe farlo senza bisogno di un parente che lo raccomandi. Non è portato per la magia dei numeri, ma qualcuno gli ha detto che l'8 ha molti significati interessanti.