Lo spirito d’osservazione è una qualità che non tutti possono vantare e che, allo stesso modo, non tutti possono pretendere di usare al meglio. C’è chi la usa durante i duelli, per cercare i punti deboli visibili dell’avversario; c’è chi lo usa nelle serre, perché sappiamo tutti che quelle piantine malefiche hanno bisogno di controlli se non vogliamo succeda loro qualcosa di brutto che metta noi in punizione, in particolare. Con quest’articolo non voglio mettere in dubbio il vostro spirito d’osservazione, ma sono sicura che qualcuno di voi non ha notato quasi niente di strano la sera del 26 Novembre o la mattina dopo.
‘Qualcosa di strano’ lo intendo come delle persone – perlopiù bambini – che, oltre a non frequentare Hogwarts, gironzolano per il castello accompagnati da quintini. Il motivo? È tutto nato dalla mente dell’assistente di Pozioni, Stephen Medicine, che ha pensato bene di far preparare noi Gufandi alla parte pratica dell’esame, facendoci affrontare una situazione che vedeva i nostri animaletti con le sembianze di esseri umani. Ma la parte più divertente è iniziata alla fine della lezione, sicuramente: quando gli animali hanno bevuto l’Aguzzaingegno – scopo della lezione era preparare una pozione che servisse a rimediare ai problemi intellettivi degli esserini – e avevano giusto cinque ore per imparare ad ‘umanizzarsi’, diciamo. Personalmente, ho provato ad insegnare alla mia puffola a camminare, evitando che si rotolasse o saltellasse sul pavimento, e a parlare, almeno qualche parola per capire di cosa avesse bisogno. Quindi, chiunque abbia sentito degli squittii strani provenienti dai sotterranei può stare tranquillo: non stavo eliminando tutti i topi del castello enfatici e non.
Io avevo a che fare con una bimba di circa sei anni, ma le altre mie compagne non se la sono vista meglio. Jane, in particolare, ha trovato un nuovo modo per trasportare in giro la sua bebè, come avrete potuto notare: un sacchetto di plastica da cui spuntavano le manine, il tutto contornato dall'isterismo accentuato della ragazza. Helena, invece, ha mostrato a tutti il suo lato di mammina apprensiva, anche se aveva a che fare con un uomo fatto e finito. A quanto pare ha imparato ad insegnargli ad usare le posate, ma prima di concludere la lezione la natura ha avuto il sopravvento, ecco (Leroi, spero che tu l’abbia portato in bagno, almeno). Catherine, dal canto suo, ha avuto a che fare con una gran bella ragazza, frutto della trasfigurazione della sua gattina siamese, che riceveva un po’ troppe attenzioni dall'universo maschile di Hogwarts – limitate, comunque, dalla prefettA Serpeverde –. Proprio a loro ho fatto qualche domanda, tanto per rendere chiaro il loro punto di vista sulla faccenda. nome immagine
Cos'hai provato quando hai scoperto che il tuo animaletto non aveva più le sue normali sembianze?
Jane: Ho rischiato di avere degli istinti omicidi nei confronti dell'assistente di pozioni.
Semplice ed efficace.
Helena: In realtà Blaze, il mio kneazle, mi è stato regalato al momento da Medicine. non è meraviglioso? E' stato il regalo più bello di sempre! E sto anche convincendo mia mamma a tenerlo, dopotutto è praticamente sempre con me al castello… . Però vedere un bel ragazzo comportarsi come un gatto è stato stranissimo e divertente insieme, soprattutto quando era alla ricerca di coccole e faceva gli occhioni!
Forza Helle, stavolta ce la fai a convincere tua mamma!
Catherine: Sono rimasta perplessa, credo. Cioè, ero agitatissima, mi hai visto, volevo solo sapere cosa Medicine se ne facesse di tutti i nostri animaletti. Quindi, beh, tutto sommato forse sono stata pure sollevata di vedere che era solo stata trasfigurata in un'umana. Dopo tutto stava bene, no? Weetmore ha fatto un lavorone pazzesco!
Oh sì, ne sono stati contenti soprattutto i ragazzi, mi pare di capire!
Avresti voluto che rimanesse così per più tempo? Perché?
Jane: Mi stai prendendo in giro? Assolutamente no. E il perché non è difficile da comprendere: detesto i bambini. Anche se non tutti la pensano come me.
Mi piace come questa ragazza sia sincera e coincisa allo stesso tempo la mia prendiappunti ringrazia, Jane
Helena: In realtà meglio così, poverino, essere trasfigurato in umano dev'essere stata una tortura per lui, e non solo perché ho cercato di insegnargli diverse cose che per noi sono basilari ma di cui gli animali fanno volentieri a meno, come usare la forchetta a tavola. Anche solo portare dei vestiti penso sia fastidioso, per loro. Infatti quando… ehm… doveva fare i suoi bisogni ho dovuto reclutare Lee per aiutarlo coi bottoni. Pare che ce l'abbiano fatta, ma non ho indagato oltre. Poi, per quanto fosse sotto Aguzzaingegno, non sapevo se la mia pozione fosse uscita proprio perfettamente, e quindi avevo paura che finisse prima l'effetto e corresse a tendere un agguato a Gigì (la gatta di Catherine Smith, ndr). Di sicuro è stato divertente, ma anche piuttosto impegnativo.
Interessante punto di vista, ma da un membro del W.W.F.F.B. scolastico non dovrebbe essere una sorpresa – come anche da un qualunque altro amante degli animali, ma son cose –.
Catherine: Uhm, a dire il vero no. E' stato divertente, certo, ma la mia Gigì resta una bellissima gattona. Ma li hai sentiti quei versi inquietanti quando voleva farmi le fusa? Non si poteva sentire. Una notte è stata più che sufficiente per studiarla e riuscire a scrivere qualche appunto per la relazione di pozioni. La prima che ho fatto il giorno dopo è stata correre in aula di trasfigurazione per cercare qualcuno che la facesse tornare come prima!
Sì, me li ricordo quei versi, anche se ero un po’ impegnata a cercare di dormire con una bambina appollaiata ai miei piedi.
Ad ogni modo, quello che risulta chiaro è che nessuno avrebbe preferito tenere il proprio animaletto con le sembianze umane per chissà quanto tempo e i motivi sono diversi per ogni studente. C’è chi non sopportava le urla di bebè, chi invece preferiva far tornare ogni cosa al suo posto per amore degli animali. La cosa che ci accomuna un po’ tutti, però, è l’aver affrontato una situazione senza tirarci indietro e lasciare gli esserini al loro destino, magari a rotolare sul pavimento o a leccarsi in posti improbabili, davanti agli occhi di tutti. Speriamo che Medicine apprezzi, giusto?

Ora, è il momento di qualcosa che non ha bisogno di uno spirito d'osservazione particolare. E' una notizia che ha colpito un po' tutti e che lascia increduli ancora molti di noi. Quindi, mi limito a dire: ciao, Darren.

Hilary Darcy. 16 anni ad Aprile, fiera Serpeverde e la maggior parte delle persone che la conoscono dovrebbero ormai saperlo. Nasce a Canterbury da genitori babbani e fa non poca fatica a convincerli a mandarla ad Hogwarts. Tutto finisce per il meglio e scopre una passione per Incantesimi -dettata solo dalla materia, certo, non anche dall’insegnante- e per il Quidditch, tanto che riesce ad entrare in squadra come battitrice titolare. Tipa sportiva fin dalla nascita, non avrebbe di sicuro potuto resistere al volo. Indole ‘lievemente’ irascibile, ma se non la si disturba segue la filosofia del ‘vivi e lascia vivere’. Dei suoi progetti una volta uscita da Hogwarts non si sa molto, c’è chi dice che le piacerebbe continuare con il Quidditch e chi dice che preferirebbe entrare in Accademia –il tipo di Accademia è a noi sconosciuto.