Non si è neanche più liberi di fare quattro passi in tutta corsa calma per Hogsmeade, ormai, senza che le notizie ti cadano addosso e tu sia costretto a riportarle sul giornale scolastico per cui scrivi perché far finta di non aver visto o sentito nulla ti perseguiterebbe sino agli esami per cui dovresti studiare, invece che startene seduto in redazione a scrivere dei periodi lunghi almeno quanto la stoffa che serve per un vestito su misura da regalare alla Welkentosk. E sembrerà ancora più bizzarro se dovessi dirvi che in effetti è proprio a causa della professoressa di Storia della Magia che mi sono imbattuto in quello che è un fatto di cronaca a tutti gli effetti… ma andiamo con ordine, meglio.
Il pomeriggio di una tranquilla domenica – era il 2 di Giugno, si – il sottoscritto Philip Noreal è uscito di tutta corsa da un noto negozio di Hogsmeade, famoso per aver donato con il tempo tanti rotolini di grasso a chi – come me – non sa resistere al suo richiamo ogni volta che c'è un week-end al villaggio magico. In realtà, però, stavolta la mia visita dal signor McHoney aveva uno scopo didattico, lo giuro, ossia acquistare dei dolcetti di pan pepato che la professoressa Welkentosk ha nominato in una delle ultime lezioni perché pare che la ricetta in questione arrivi direttamente da svariati e svariati secoli fa, dopo una ventennale diatriba tra maghi e Babbani. Ad ogni modo, io ed il mio sacchetto di leccornie correvamo per vedere Vega non far tardi e, come sempre quando si ha fretta, non ho di certo fatto caso ai lacci delle scarpe che, per magia o per intervento di qualche burlone del caso, hanno deciso di aggrovigliarsi tra loro proprio mentre passavo davanti ai Tre Manici di Scopa. Bella sfortuna, vero? E bella figurina da cioccorana, me lo son detto da solo ed al di là della fine che han fatto i dolcetti appena acquistati! Da bravo giornalista che sta imparando a vederne di tutti i colori, però, inizio a credere che esista un oracolo degli scribacchini – ben più potente del dio eco – che fa sì che quando c'è qualcosa nell'aria ci debba essere anche qualcuno pronto a scriverne. Quindi eccomi lì, ancora in ginocchio davanti ai Tre Manici di Scopa, quando mi passano davanti un mago agghindato neanche fossimo a Gennaio ed una strega bionda e diversamente alta – per non offendere nessuno – diretti entrambi verso l'interno del locale da cui è appena emerso il professor Lucas ho un'area funerea FitzRoy. Potrei dire che mi hanno incuriosito, si, ma sembrerebbe tanto un'affermazione fatta con il senno di poi, perciò mi limiterò a fornirvi testimonianza di ciò che ho visto, anche perché dopo il richiamo del docente di Cura non c'erano poi molti studenti ancora a spasso. Così mi sono rimesso in piedi abbastanza lentamente, lo ammetto, anche perché intento a decidere mentalmente se rischiare una punizione e far dietrofront verso Mielandia – poveri poveri dolcetti – oppure dirigermi mestamente verso il castello. 
Se non fosse per qualche urlo proveniente dai Tre Manici sarei chiaramente andato verso Mielandia scuola, ma potete ben comprendere come un ragazzino della mia età non può evitare il richiamo di madame curisitè ed è per questo motivo, oltre che perchè potrei giurare di aver visto Tommy O'Flynn metter piede là dentro poco prima, che ho cercato di vederci meglio, in tutta quella faccenda di urla e trambusto avvertibile abbastanza anche da fuori. Volevo vederci meglio… volevo. Perchè in realtà – ecco dove sta la notizia – non ho visto praticamente niente! Polvere buiopesto, ho pensato subito a qualcosa del genere visto che Harriet ne usa abbastanza qui in redazione e mi ci sono abituato, il che mi ha fatto pensar subito all'irlandese rosso-dorato citato in precedenza e ad un suo scherzo, scusa Tommy."Che diavolo sta succedendo? Perché mi state bloccando qui?" o frasi simili pronunciate con non troppa gentilezza da più di una persona all'interno del locale, hanno invece attirato il mio senso dell'udito, nell'impossibilità di sbirciare vedere qualsiasi cosa, almeno sino a quando quella che dalle mie ricerche sui quotidiani ho scoperto essere un'Auror – ci va l'apostrofo perchè femmina, vero? – di nome Hegla McDunst, non ha spazzato via la polvere buiopesto verso il primo piano del locale. Ai Tre Manici di Scopa dovrebbero comunque occuparsi maggiormente della pulizia dei vetri, spero che questo appunto da cliente abituale possa servire, visto che ho dovuto faticare abbastanza per riconoscere al suo interno anche la sagoma più o meno nota di qualche altro studente, ad iniziare da Jude Mellark, Jane Wright e mi è parso di scorgere anche Sorority Trulock, ma il dolce timbro del professor FitzRoy deve avermi distratto abbastanza, oltre a convincermi che no, non avevo alcuna scusa per fare il piantone all'esterno di un locale pubblico, soprattutto se il termine massimo per stare al villaggio era praticamente scaduto. Mi sono allontanato in tutta fretta, perciò, dovendo lasciare questa curiosa circostanza sospesa in un limbo almeno sino a qualche ora più tardi, quando il ritardo degli studenti che ho citato è stato più che evidente per l'intera scuola, al punto che tutti e quattro sono stati riaccompagnati al castello dalla stessa McDunst che, però, non è stata la sola forza magica ad arrivare sino ad Hogwarts quel giorno, come saprete, il che non ha fatto altro che dar da pensare non solo alla Preside Wallace, ci scommetto, ed al corpo docente, ma anche al sottoscritto, ovviamente.
Non serve far chissà quale giro di pensieri, infatti, per risalire ad un vecchio discorso che ci ha fatto la Preside stessa verso metà Febbraio, in concomitanza con un'altra uscita di noi studenti ad Hogsmeade, ricordate? In quel caso ci è stato raccontato di una trasfigurazione secondo cui una quercia è ridiventata un uomo che è ricorso direttamente all'uso della magia oscura. Ora, sarà anche una casualità, ma anche in quella circostanza – se non ricordo male o mi son giunte voci errate – Jane e Tommy erano presenti…solo una coincidenza? Che poi, sono certo che comprenderete bene come in una situazione del genere