Per una volta la mia attenzione deve spostarsi lontano dal Quidditch e, a dirla tutta, anche oltre i confini inglesi, arrivando niente meno che in Francia. Parte del territorio della Bretagna, come ho scoperto non da poco tempo, è occupato dalla Foresta di Paimpont, conosciuta dai babbani per la flora rigogliosa, la variegata fauna e alcune di quelle che vengono da loro classificate come leggende più o meno fondate. Per la comunità magica francese ma non solo, invece, il nome della foresta in questione è più facilmente ricollegabile ad un altro termine (Brocelandia) e sicuramente al probabile epilogo della storia di uno dei maghi più noti e apprezzati: il pluricitato Merlino. Storia e mito si sono intrecciati tra di loro lo scorso 24 Novembre quando, a seguito dei violenti e protratti temporali che si sono abbattuti per più di un mese sul nord ovest della Francia, l’inaspettato e sorprendente smottamento del terreno ha letteralmente risucchiato parte dell’albero e delle pietre indicate dai babbani come possibile tomba del mago medioevale.

La prigione del mago a Paimpont si dice sia segnalata da un albero e da alcune pietre, ai piedi dei quali ogni anno i viaggiatori lasciano collane di fiori, lettere con desideri e regali, in attesa che lo spirito di Merlino venga risvegliato

Questo è uno dei trafiletti che ho trovato cercando informazioni in merito alla presunta tomba di Merlino e la sua collocazione proprio all’interno della foresta francese. A differenza dei babbani, però, bisogna tener presente che la comunità magica ha da sempre ritenuto come maggiormente veritiera la teoria formulata da Robert De Boron in uno dei suoi poemi. Secondo lo scrittore del XV secolo, infatti, Merlino sarebbe stato imprigionato per l’eternità all’interno di un castello invisibile, teoria che si sposa alla perfezione con quanto riportato in una profezia predetta alla famiglia del mago. Come le vicende di Merlino ci hanno abituato , però, la sacralità ed il mistero che avvolgono la sua figura sembra proprio che abbiano in serbo altre sorprese. A seguito dell’evento naturale verificatosi nella Foresta di Paimpont, infatti, il Ministero della Magia francese, dapprima semplicemente curioso, ha ritenuto infine di dover intervenire in prima persona sia per sistemare quanto successo, sia per evitare che i babbani presenti sul luogo potessero divulgare alla stampa la scoperta di una piccola camera sotterranea al di sotto della presunta tomba. Nonostante si continui a sostenere ed avvalorare la teoria di De Boron, la scoperta della camera e soprattutto il ritrovamento fatto al suo interno, non possono di certo essere taciuti all’interno della comunità magica. Dalle notizie trapelate, le sole certezze che si hanno sono quelle relative alla presenza, sotto la superficie del terreno, di un piccolo cerchio di pietre (una Stonehenge in formato molto ridotto in pratica) al centro del quale è stato ritrovato un cofanetto con all’interno una chiave ed un pezzo di pergamena ormai logorato dal tempo. Analizzati da maghi esperti entrambi gli oggetti non presentano alcuna maledizione, anche se il modo in cui sono forgiati così come i caratteri runici tracciati sulla pergamena, lasciano presupporre senza ombra di dubbio che possano risalire all’epoca dello stesso Merlino. Come se non bastasse, le poche parole che è stato possibile recuperare non aiutano di certo a capire a cosa possa servire la chiave in questione, ma si limitano solo a citare la presenza di altri luoghi:

Otto i luoghi da visitare

Quando la notizia ha raggiunto le coste inglesi la gran parte degli storici della Magia, così come i maghi comuni, si è divisa tra il giudicare il ritrovamento come il primo passo di una realtà ben più ampia e complessa o l’ennesimo tentativo di truffa. Il Ministero della Magia francese, dal canto suo, ha affidato lo studio della chiave e del frammento di pergamena ad Aubert Fournier, massimo esperto e studioso francese della vita di Merlino. Schivo e di poche parole, lo storico si è ritirato anni fa nella casa di famiglia alla periferia di Quimper dopo che alcune sue teorie sugli anni di esilio di Merlino sono state bollate come "bolidate di proporzioni immani". Qualsiasi possa essere l’opinione in merito a questo ritrovamento, però, è innegabile che ciò che è successo nella Foresta di Paimpont rischia di rimescolare le carte in tavola, soprattutto all’interno delle comunità magiche, sia per la curiosità che ha sempre suscitato la figura di Merlino, sia per le potenzialità dimostrate dal mago durante la sua vita. Certo, dopo quanto successo la notte del 23 Novembre ad Hogwarts, stando a quanto ho sentito in giro e al blaterare di alcuni miei coetanei del sesto anno sulla presenza di una statua di Merlino in fondo al Lago Nero, le alternative possibili mi sembrano solo due: o Merlino si è risentito perchè qualcuno ha scordato qualche anniversario legato al suo ricordo oppure ha finalmente scoperto che la figurina di Morgana è venuta molto meglio della sua e adesso si sta rotolando nella tomba, ovunque essa sia. Quello che ci si dovrebbe chiedere in primo luogo, a mio avviso, è però a cosa possa essere servita una chiave del genere, perchè anche un troll arriverebbe a capire che dove c’è una chiave generalmente c’è anche una serratura.

Robert McReady