Tragedia in un’importante accademia di magia dell’Asia

Molte volte ci chiediamo se la magia può risolvere o prevenire qualsiasi problema, ricavando in risposta un sì o un no sempre poco convinti.
I primi sono sicuri che la magia, sotto forma di incantesimo o pozione, possa garantire una vita tranquilla, priva di qualsivoglia disgrazia annunciata; i secondi invece sono più pragmatici e si affidano non solo alla magia ma anche alla loro intelligenza.
Purtroppo il fronte dei "sì", questa settimana, ha subito un duro colpo.

Shangri-La – Nei giorni scorsi molte scosse di bassa intensità si sono susseguite in modo da non allarmare troppo gli abitanti di questo scorcio di paradiso, nascosto nella catena montuosa dell’Himalaya. Tuttavia nessuno credeva, o immaginava, che le scosse sarebbero state solo il preludio di una disgrazia. Alle 2.20 del mattino, una scossa del settimo piolo della scala Richter ha svegliato sia il mondo babbano che quello magico.
Il quotidiano nepalese Baneko Pugyo ("Il Fatto Sufficiente") ed il cinese Baozhi Jiaa ("Il Giornale delle Famiglie") riportano importanti notizie da entrambi i fronti, dandoci notizia anche dei luoghi babbani che sono stati coinvolti nell’incidente. Per ora sono 267 le vittime nei paesi di Cina e Nepal, molti i dispersi che, secondo le previsioni dei soccorsi babbani, hanno solo 70 ore di vita. Dalla parte magica i morti sono 12 per adesso, mentre 11 sono i dispersi.
La nota dolente tuttavia non è ciò che è successo a Shangri-La, ma ciò che è accaduto a causa del terremoto. Una valanga si è staccata, dopo la scossa, dal fronte orientale della montagna che sovrasta l’Accademia di Magia di Naman-Ji-Ha, scivolando verso di essa senza incontrare ostacoli. Due delle sei torri che stanno ai vertici della pianta esagonale del complesso sono crollate su se stesse, distruggendo parte delle aule ed uccidendo sul colpo il docente di Magia Zen, Ram Aidù Uddaikam. L’onda d’urto provocata dalla valanga e dal crollo delle torri ha sommerso parte della struttura, inondando dormitori e aule. Il bilancio dopo le prime ricerche è quello di 6 morti e 2 dispersi, tutti appartenenti alla casata Yang.
«E’ successo tutto all’improvviso» dichiara il Vicepreside Ku Daikum Pae. «Abbiamo sentito subito il terremoto e ci stavamo preparando ad una evacuazione immediata, ma non eravamo pronti alla valanga».
 Alaka Toad Kumod, Futa Batum, Outa Kahana, Sai Daramra, Tap Ubem Shahtan, studenti dell’Accademia sono stati trovati sotto le macerie senza vita. I dispersi sono: il docente Set Raikum e lo studente Guakai Fun Tao. Purtroppo non siamo riusciti a metterci in contatto con la Preside Urar Hamar Buta, ma ci hanno riferito che si sta prodigando con tutte le sue forze nella ricerca dei dispersi e nell’immediata messa in sicurezza del sito.
Il mondo magico, sconvolto per l’accaduto, ha subito inviato dei soccorsi, non tanto per sfamare la popolazione, visto che la valle rigogliosa di Shangri-La non ne ha bisogno; ma i magingegneri si preoccuperanno di sistemare il declivio sovrastante l’Accademia ed altre costruzioni, in modo che questo tipo di tragedia non si verifichi più.

Mark McSeed