Cadono le prime note d’autunno

Come ogni anno la parola autunno significa rientro ad Hogwarts e, di conseguenza, ondate di primini disorientati in ogni angolo del castello. L’altro giorno, ad esempio, ne ho visto uno che passeggiava avanti e indietro senza sosta per lo stesso corridoio, mi ha detto che aspettava che si aprisse un fantomatico passaggio segreto sotto suggerimento di una non meglio identificata quintina. Direi che se continuiamo così una rubrica di questo genere non cadrà mai in disuso, anche se devo ammettere che ciò che mi ha sconvolto di più è stato sicuramente il valzer di docenti da una cattedra all’altra. Ho il sospetto, infatti, che sia un’abile trovata per provare a sottrarci materiale utile al reperimento delle note di demerito. Bisogna ammetterlo: non sanno proprio più cosa inventarsi.  E come se non bastasse esattamente quando mi è stato affidata questa rubrica del giornale chi doveva fare la sua ricomparsa nella scuola? Alfred Lewis, e ti pareva! Ma non era riuscito a farsi promuovere in qualche modo? Immagino però di doverlo ringraziare; quindi, proprio per questo, prometto che le sue note saranno le prime che andrò a rispolverare, le avrà nascoste da qualche parte qui in redazione, ne sono sicura. 

1. Durante la spiegazione sulla storia e origine delle bacchette magiche, l’alunno Thomas Sheridan decide di lanciarmi contro il suo catalizzatore; stando a quello che dice l’avrebbe fatto per saggiarne flessibilità e robustezza. Dubito fortemente che in passato si siano usati metodi simili.

Ailbeart McKalleart

I primini vivono in una dimensione parallela, non ci sono infatti altre ragioni che possano darmi  spiegazioni accettabili per i loro gesti. Insomma, il cervello di quell’uomo è ormai in uno stato di avanzata decomposizione dovuta all’età, perchè decidere di comprometterlo del tutto tirandogli dietro il catalizzatore? Non vorremo un altro Summers che va in giro per i corridoi blaterando cose insensate, mi auguro, anche perchè bastano già quelle che si sentono a lezione di storia quando non dormo .

2. Gli studenti O.McTroy e L.Melville continuano a nascondersi sotto i loro banchi, insinuando che la sottoscritta voglia ucciderli durante la lezione. Giudico inammissibile che si possa anche solo pensare che sarei così stupida da farlo in presenza di testimoni.

Elysia Rousier

All’idiozia non c’è proprio mai fine, bisogna ammetterlo;  mi chiedo se sia più da compatire la Rousier che non gli ha sguinzagliato dietro quella gatta isterica che si ritrova in modo da stanarli senza perdere tempo o se occorra spiegare a quei due che c’è un solo gioco che va a genio alla docente: nascondino. Bolide, come riesce a celarsi lei non lo sa fare nessun altro, ti fa persino credere di insegnare Difesa e poi invece scopri che si è infilata in qualche serra. McTroy e Melville sono avvisati: che non si nascondano sotto qualche pianta, soprattutto se inizia con la lettera "M" e finisce con "andragola".

3.  Le signorine H.Stanford e S.Allen si divertono a scambiarsi ripetutamente la scarpa sinistra durante l’ora di lezione; non contente, le due passeggiano anche in mezzo ai coetanei per sapere i loro pareri a riguardo. Continuo a sostenere che questi umani stiano regredendo ogni giorno di più.

Lysander Llanelleidh

Che i bigodini abbiano finito di compromettere il neurone che la Stanford e la Allen hanno deciso di adottare a distanza è ormai noto almeno a tutti quelli che hanno la sfortuna di dover passare davanti al loro dormitorio; certo però che anche il pony si rivela sempre più suscettibile. Non è certo colpa loro se lui non ha potuto partecipare allo scambio per ovvie ragioni "zoccolistiche".

4. La studentessa M. McNaamat è stata sorpresa da me medesimo con la bacchetta puntata verso il palco da cui abitualmente dirigo la lezione. Alla richiesta di spiegazioni, l’interessata risponde che voleva renderlo liscio come la sua testa in modo da non sentirsi sola.

Augustus Peddle

Se non avessi paura di vedere il mio riflesso sulla testa della McNaamat, sarei già andata a stringerle la mano, devo ammetterlo; ma solo perchè ha finalmente capito che non esistono altri esseri viventi come lei. Ci ha impiegato un po’ di tempo e se si devono dare i meriti al docente di Rune per tutto questo, ben venga. Significa che almeno il circense ha un’utilità all’interno della scuola, oltre ad illudersi di insegnare qualcosa.

5. Il signor H. Gordon entra in classe in ritardo per poi avvicinarsi e posarmi una mano sulla spalla, giustificando il gesto affermando di non aver mai avuto la possibilità in vita sua di toccare una natura morta. Mossa da gentilezza, per andare incontro alle sue esigenze, potrà passare un’intera settimana in compagnia di un intero cimitero.

Anassibya Circes Graveyard

Se qualcuno dice che Gordon non ha tutte le rotelle al suo posto sfido chiunque a dargli torto. Già farsi vedere in giro con la Silver è indice di un istinto masochista, ma posare addirittura una mano sulla spalla della Vegliarda è da pazzi, considerando che quella donna è portatrice sana di sputacchi e puzza di fumo anche stando ad un metro di distanza. Se la mano può essere ancora salvata da morte certa, consiglio un po’ di Unguento Smemorello del Dottor Obly, se non altro potrà dimenticare l’avvenimento.

Confesso che, se dopo aver letto questa rubrica,  pensate che sono ancora più acida di come ricordavate ne sono felice. Sì, non avete letto male, sono contenta; perchè vuol dire che ho fatto un buon lavoro e che, soprattutto, state leggendo qualcosa di diverso dal tam-tam di radioHogwarts cui siete abituati. Potete anche pensare di andare a lamentarvi con qualcuno, è vero, ma se solo vi fermate a rifletterci su un momento vi renderete conto che è tutta polvere Buiopesto del vostro sacco e a quanto pare ne esistono scorte abbondanti.

Anne Burton