Solitamente noi maghi siamo soliti celare la nostra esistenza ai Babbani, attenendoci allo Statuto di Segretezza della Confederazione Internazionale dei Maghi. Diverse persone hanno provato a rendere nota la nostra esistenza, e tra queste possiamo citare Carlotta Pinkstone, un’attivista arrestata diverse volte per deliberato uso della magia in luoghi pubblici. Potremmo ora dire che in parte ci è riuscita, dato che diversi studenti hanno dei genitori Babbani, a volte anche tutti e due. E perciò, il Ministero della Magia ha deciso di sfruttare questa occasione per dare il via ad un progetto unico nella storia dell’umanità, e mi riferisco sia ai maghi che ai Babbani.
alambicchiLa mattina del 23 maggio una squadra di Auror preleva dei genitori di alcuni ex-studenti di Hogwarts, preventivamente avvisati tramite posta babbana (a quanto pare il Ministero si sa adattare). In totale, i Babbani prelevati sono sette, provenienti da altrettante famiglie. Sono studiosi di una speciale branca della scienza chiamata "genetica", che riguarda lo studio dei geni (unità ereditaria fondamentale degli organismi viventi, che dirigono lo sviluppo fisico e il comportamento di un essere vivente). Il progetto del Ministero consiste nel trovare cosa rende noi maghi così diversi da loro, cercando appunto tali differenze nella struttura genetica di maghi e Babbani. Nonostante la presunta segretezza del progetto nelle sue prime fasi, sono arrivati dei gufi di reclamo al Ministero, poiché si teme che con tale esperimento i Babbani possano creare artificialmente i maghi, e combinare l’impensabile. Perciò – oserei dire in via informale – i sette genetisti Babbani hanno dovuto firmare una sorta di contratto che impedisce loro di utilizzare le conoscenze apprese per fini che vanno oltre la pura e semplice ricerca scientifica. Dopo i preparativi iniziali, ovvero l’allestimento del laboratorio, il trasporto delle attrezzature necessarie, e la predisposizione di un gruppo di Auror messi a sorvegliare, la mattina del 24 maggio i sette genetisti entrano per la prima sessione di esperimenti.
«Ci siamo limitati prelevare il sangue a dei volontari e analizzarlo, ognuno di noi separatamente. Un’analisi semplice e sommaria, e da ciò che posso vedere adesso non noto alcuna differenza» commenta il più anziano dei genetisti, Philip Wellington. Le analisi portate a termine nei giorni seguenti non danno alla luce alcun risultato, e inizia a crearsi un clima di nervosismo. Nascono le prime tensioni tra gli scienziati e gli Auror messi lì a sorvegliare: i primi, frustrati dalla nullità dei risultati ottenuti «sono decisamente acidi e supponenti», citando testualmente un membro del Ministero che preferisce rimanere anonimo, mentre i secondi iniziano a credere di star perdendo il loro tempo lì a sorvegliare i Babbani, tutto questo finché dopo la pausa pranzo del 28 maggio, due scienziati, Olivier Edwards e Martin Bateson, spariscono. Le ricerche partono immediatamente, e subito si pensa a coloro che tentavano di ostacolare il progetto "Scienza e Magia", e nel pieno fervore delle perlustrazioni trovano una lettera sul davanzale della finestra del laboratorio, che reca scritte le seguenti parole «LI HO PRESI». Ciò fa ovviamente pensare ad un rapimento, che farebbe escludere – per ora – l’ipotesi di omicidio. Nel frattempo, i cinque Babbani rimanenti hanno sospeso tutti i loro esperimenti, e sono sorvegliati ventiquattro ore su ventiquattro in un posto non rivelato dalle autorità per ovvie ragioni. Ma chi ha lasciato la lettera? Che sia solo una falsa pista? Che in realtà i Babbani siano usati a loro volta come cavie da qualche pazzoide, in un raccapricciante esempio di legge del contrappasso?
Si aspettano nuovi sviluppi sulla vicenda, dato che il Ministero preferisce filtrare la fuoriuscita di informazioni per proteggere coloro che non sono stati rapiti e per non far in modo che gli spostamenti degli Auror in ricerca dei due scienziati vengano scoperti dal rapitore.

Clovis O’Gilead