Lettori della Voce, per l’articolo del mese di Dicembre ho pensato di porvi davanti ad un interrogativo… Avete per caso idea di dove si trovi il reparto di Storia della Magia?
Partendo dal presupposto che la Voce è Il giornale della scuola e quindi non mi aspetto che venga letto da quelle teste quadrate quali sono gli appartenenti alla casa di Corvonero, presumo che la maggior parte di voi al mio quesito risponderebbe: NO!
Non preoccupatevi, niente di più normale. Il reparto in questione è ormai caduto in disuso da decenni, per non dire secoli. Sappiamo tutti che in ogni classe c’è il tipico secchione al quale si chiedono gli appunti o dal quale si copiano i compiti, soprattutto se la materia è Storia della Magia, io stesso non nego di cercare "qualche volta" l’aiuto gratuito di Ivory, anche se devo dire che nell’ultimo periodo sono un po’ nei casini…
Quindi non vergognatevi se non sapete rispondere riguardo alla collocazione del reparto più barboso di tutta la biblioteca di Hogwarts. La stessa bibliotecaria e quell’altra ragazza dall’accento strano, ma molto carina, che le corre sempre dietro, anche loro due credo proprio non sappiano dove si trovi il luogo in questione… Se proprio dovete avventurarvi attraverso i meandri misteriosi del reparto, vi consiglio di seguire il percorso da me intrapreso, che si sviluppa in due semplici punti:
• Chiedere a quella secchiona malefica della McMuss ( ciao, collega);
• Seguire le sue indicazioni.

Ma vi consiglio di non dare l’impressione di essere troppo interessati, se no vi si attaccherà addosso come la melassa sulla torta della Domenica sera. Una volta giunti all’entrata del reparto, non spaventatevi se vedete una quantità immonda di ragnatele o strani esserini volanti o peggio ancora scheletri con addosso le divisi della scuola. Non è niente di strano, tali incontri anzi sono quotidiani all’interno del reparto di Storia della magia. Vi consiglio poi, cari lettori, di stare attenti appena muovete i primi passi lungo quei corridoi infiniti, ( sembra che siano contenuti all’interno più di 200 milioni di anni di storia magica tanti sono gli scaffali dedicati alla materia: che spreco di spazio!) prestate molta, ma molta attenzione al pavimento; personalmente dopo solo una decina di passi l’ho visto tremare sotto i miei piedi, come se avesse vita propria. Poverino, dopo anni senza sentire il peso di qualcuno camminare sopra di lui si deve essere traumatizzato (al di fuori della McMuss che però non fa testo, visto che è leggera come una piuma).
In qualità di giornalista ho preseguito nonostante tutto il mio viaggio alla scoperta del reparto meno frequentato del castello, ho persino aperto qualche libro impolverato abbandonato qua e là ( non se ne parla nemmeno di tirar fuori qualche libro dagli scaffali, non sono matto) e sinceramente ritengo che la lingua con la quale sono scritti potrebbe benissimo appartenere ad una civiltà magica dell’Età Egizia, talmente incomprensibile quanto i geroglifici che si trovano nella Valle dei Re.
Ma vi assicuro, lettori, che sono molto meglio i libri incomprensibili rispetto a quelli che riescono ad essere letti… Io pensavo che il professore di Storia della Magia fosse noioso, ma ora come ora credo che gli bacerei i piedi talmente risultano interessanti le sue lezioni ( non so se mi spiego) rispetto ad anche solo un paragrafo di un libro del reparto.
Ma non voglio che vi facciate un idea troppo negativa di tale loco ( non sia mai !), anche lui ha i suoi lati positivi in fondo ( ormai mi sono talmente affezionato che lo chiamo anche come se fosse vivo…).
Non avete idea di quante cose interessanti vi si possano trovare all’interno. Avete presente quando salite in soffitta ed iniziate a mettere a posto un po’ di cose perché vostra madre vi rompe i boccini? Io sinceramente no, visto che di soffitte non ne ho mai avute, ma è una cosa abbastanza comune, mi hanno detto. Comunque, tornando a noi, il Reparto è come una soffitta, ad una prima occhiata vi sembra solo un ammasso informe di cavolate e polvere a non finire, ma se aguzzate un po’ gli occhi e cercate di mettere a fuoco i particolari noterete che vi siete sbagliati: durante il mio incessante girovagare nel labirintico intreccio di scaffali e corridoi ho notato qua e là delle cose davvero interessanti: tra i vari tomi giganti ho trovato copie di riviste magiche, oggetti antichi dall’aspetto tanto bizzarro quanto letale, ho trovato persino un diario abbandonato di una certa Sue Amberwood che pare si sia trovata in questa scuola circa un trentina di anni fa ( da sottolineare il fatto che le pulizie in questo luogo sono rare almeno quanto un briciolo di intelligenza nei dormitori maschili di Tassorosso).
Entrerei volentieri nei dettagli anche per quanto riguarda le riviste e gli oggetti che ho ritrovato in biblioteca, ma purtroppo appena sono uscito e ho rivisto la luce ( è stato come nascere una seconda volta, ve lo assicuro) ho incontrato quel panzone del prof di Babbanologia che ha pensato bene di ritirarmi le riviste e gli oggetti. Non capisco neanche il motivo di tale azioni … erano delle semplici riviste, certo le immagini su alcune riviste erano di dubbio gusto, "solo" questo, nulla di più.
Mi sarebbe piaciuto allegare qualche immagine, ma probabilmente la cara McMuss mi avrebbe strappato le dita una alla volta per punizione. E per stringere la mazza da battitore e guidare al tempo stesso la scopa mi servono entrambe le mani, quindi purtroppo dovrete fare a meno delle immagini.
Lo so che è difficile trovare interessante una materia come Storia della Magia e infatti sono assolutamente di questa opinione io stesso, ma se per caso in una giornata autunnale non sapete cosa fare e la vostra amica secchiona vi ha segregato in biblioteca a farle compagnia, fatevi un giretto dalle parti del reparto di Storia della Magia, chissà che non possiate trovare anche voi qualche rivista.
E portatevi una bussola, che non si sa mai.
Alla prossima

Marc Lexis