Proteste dei fantasmi in merito alle Leggi sulla Mobilità degli Spiriti

Non si può stare in pace neanche dopo aver più o meno violentemente tirato le cuoia. È stata questa l’impressione generale di una buona parte della comunità magica, nel momento in cui è iniziato tutto il trambusto. Circa due settimane fa, in pieno periodo natalizio, un innocuo Ordine di Allontanamento, partito dal Ministero della Magia a carico di una Dama Velata nel Devonshire, ha dato inizio ad una fantasmagorica protesta. Il termine, come potrete supporre se non avete scambiato la vostra materia grigia con del pudding, non è di certo casuale. Un gruppo di dieci fantasmi ha assunto niente meno che un difensore da presentare al cospetto del Wizengamot; in altre parole, i fantasmi sono ricorsi ad un avvocato, ovviamente a conoscenza della legge magica.

Orion CallawayOrion Callaway (quello vivo al centro)

Per la gioia di McBryant, vi illumino su un punto: fino agli inizi del 1800, i fantasmi erano considerati dai maghi poco meno di macchie perlacee troppo chiacchierone sullo sfondo della loro vita quotidiana. Un po’ come da noi gli assistenti degli insegnanti, primo tra tutti quel bamboccio che non riesce neanche a farsi crescere la barba. Non l’albino, quello si vede che ha i Bolidi. L’altro, quello di Babbanologia. Com’è che si chiama? Brighton, o qualcosa di simile. Insomma, quella dei fantasmi era una condizione al limite della vivibilità, metaforicamente parlando. Almeno fino al 1811, quando l’allora Ministro, Grogan Stump, decretò la definizione di "essere". In caso ve lo stiate chiedendo, no, ovviamente i fantasmi non rientrarono in quella definizione, perché giustamente la loro rappresentanza sostenne che erano "non esseri", cioè l’esatto opposto. Per ovviare a questo problema, i maghi iniziarono a filarsi almeno di striscio i fantasmi e Stump dedicò una sezione tutta per loro nell’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche: la Sezione spiriti.
Fine della parentesi storica, non credo di poterne reggere ancora. Insomma, dal 1811 i fantasmi acquistarono una mediocre importanza agli occhi dei maghi e, soprattutto, fu loro riconosciuta ufficialmente la possibilità di restare nel luogo che ritenevano più opportuno. Alcuni scelgono di perseguitare i loro assassini, che siano stati più o meno direttamente implicati nella loro dipartita; questi sono quelli che di solito il Ministero tiene d’occhio, perché ovviamente tende a salvaguardare la sanità fisica e mentale dei maghi. Molti altri fantasmi, invece, scelgono di infestare il posto in cui hanno incontrato la morte. Finché si aggirano in castelli diroccati e dimore deserte, lamentandosi dalla mattina alla sera, scagliandosi contro i muri (ed uscendo dall’altra parte) e gridando come fossero sotto tortura, al Ministero sta bene. Intorno non c’è nessuno a cui possano rompere i Bolidi, e tutti sono contenti; tranne i fantasmi che sono morti, ovviamente.
Il caso della Dama Velata del Devonshire, però, ha aperto una serie di polemiche. In breve, questo fantasma vive in una fattoria abbandonata, che fino ad una decina di anni fa era circondata dalla brughiera. Poi intorno ad essa furono costruite villette per maghi dotati di un cospicuo conto alla Gringott. Quelli che si sono trasferiti lì non hanno mai avuto da ridire sui lugubri lamenti che provenivano dalla fattoria. Una coppia di maghi di origine italiana, Jonathan e Stacy Ribisi, al contrario, sostenne: «Certo, si sente qualche strepito lamentoso ogni tanto ma niente di che. Dovreste sentire i nostri figli quando giocano a Shuntbumps, quello sì che è chiasso!». Quando però, due mesi fa, i signori Farhill, una coppia di ereditieri che non sa neanche come è fatto uno Zellino, è andata ad abitare in una villetta nei pressi della fattoria, sono iniziate le proteste. «È peggio di una Banshee, non se ne poteva più!» avrebbero dichiarato ai giornalisti del Profeta, qualche giorno dopo la denuncia a carico della Dama Velata. Qualcuno ha ipotizzato che i Farhill abbiano qualche aggancio al Ministero perché, tempo tre giorni, è scattato l’Ordine di Allontanamento di cui sopra. L’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, Sezioni spiriti, ci ha messo davvero poco a decidere quale fosse la parte in torto. A questo punto i fantasmi che infestavano le vicinanze si sono schierati dalla parte della Dama Velata e hanno sollevato una tale protesta, che ha coinvolto molte altre contee, fino ad arrivare ad eleggere un rappresentante vivo che fosse in grado di chiedere udienza al Wizengamot: si tratta di Orion Callaway, Spiritista e Disinfestatore privato che, nonostante la giovane età, è riuscito a catturare la simpatia della maggior parte degli spiriti con cui ha avuto a che fare. Il signor Callaway ha definito "restrittive e obsolete" le Leggi sulla Mobilità degli Spiriti, sostenendo che i fantasmi sono stati esseri umani e il fatto che non lo siano più non significa che li si possa spostare come fossero servizi da the di marca scadente. Quasi quasi vengono trattate meglio altre creature, come i Goblin; nessuno si sognerebbe di imporre ad un Goblin di lasciare il suo sportello alla Gringott. Ai maghi fa troppo comodo tenerli buoni dietro quelle mura, a contare i loro Galeoni. I fantasmi, invece, sono inutili, tranne per qualche urgente scambio di messaggi. E quindi via, fuori dai piedi senza tanti complimenti. Secondo quanto riportato dal Wizarding Post, lo Spiritista avrebbe concluso: «Per tutti i folletti della Cornovaglia! È una Dama Velata, insomma, il tipo di fantasma che passa le sue giornate a disperarsi per eventi spiacevoli accaduti durante la sua vita, poveretta. È nella sua natura. Cosa mai dovrebbe fare? Scoppiare a ridere?». Il discorso di Callaway ha punto sul vivo i membri del Wizengamot, che si sono visti costretti a rivedere la sentenza, non ancora trasmessa ai giornali.
Ora, avete presente Mirtilla Malcontenta nei bagni delle femmine al terzo piano? Ecco, sappiamo bene cosa significa avere a che fare con un fantasma particolarmente lamentoso. Quando strepita la si sente persino dai corridoi. E dai oggi, e dai domani, ai sussurri sul tipo "Poveretta, non è colpa sua" si sostituiscono ben presto proposte disperate alla "Ma se trasferissimo tutto il bagno così com’è nella Non Esistenza?". Insomma, la questione non è facile da giudicare. D’altra parte, i membri del Wizengamot sono pagati per farlo, perciò è il caso che si sudino davvero lo stipendio e inizino a lambiccarsi il cervello per risolvere il problema.
Di certo Callaway non si darà per vinto. Ha persino minacciato di incatenarsi alla fontana nell’Atrium del Ministero, se il Wizengamot non troverà una soluzione accettabile per entrambe le parti. I dieci fantasmi che l’hanno assunto hanno promesso di fare la stessa cosa. Spero che la diatriba vada avanti, non siete curiosi anche voi di sapere come fa un fantasma a mettersi addosso delle catene?

 Alfred Lewis