Quando l’arte diventa magia

stele

Si narra che un certo scienziato e medico di nome Hans Sloane abbia fondato nel 1753 un museo che oggi è divenuto uno tra quelli più importanti al mondo. Parliamo del British Museum, a Londra, fiore all’occhiello di tutta la cultura babbana londinese. Il tutto nacque da una biblioteca: la Montague House. Una immensità di opere di grandissimo pregio attorniate dalla piazza coperta più grande di Europa, la Great Court della Regina Elisabetta II. Da ogni parte del mondo giungono turisti per ammirare i Fregi del Partenone, o le Mummie Egiziane, o la Stele di Rosetta. Ed è proprio su quest’ultima opera, pietra miliare della ricerca storica, che meritano di essere spese parole particolari.
Hans Sloane era uno scienziato. Beh, l’insegnante di Pozioni di Hogwarts di allora non è che la pensasse proprio in questo modo. In una delle parti più antiche della biblioteca di Hogwarts c’è un tomo che assomiglia molto ad un album di fotografie babbane, di quelli che custodiscono le foto degli studenti anno dopo anno. “Annuari” li chiamano i Babbani, ed esistono anche a Hogwarts. Lì ci sono anche i giudizi dei professori sugli studenti più meritevoli, e nel 1715 fra i nomi che diedero lustro alla scuola c’è quello proprio di Hans Sloane. I Babbani lo definiscono “scienziato”, mentre il preside di allora lascia questo giudizio nella sua scheda: “Un mago di indubbia bravura ed intelligenza. Un po’ pasticcione con i filtri e le pozioni, ma un maestro nel decifrare le rune e un pozzo di sapere sulla magia antica.”
Nella biblioteca di Hogwarts non c’è solo questo appunto su di lui: vi è un tomo intero che parla del ritrovamento di una stele magica, che riconosce la lingua di chi la legge e mostra, sotto le rune dell’iscrizione principale, una traduzione dettagliata.
Si narra che il mago Hans fosse solo uno studente del quinto anno, quando in un sogno gli fu chiesto di cercare e conservare per sempre questa stele, per poterne studiare l’iscrizione, che rivelava il più grande segreto che riguardava Hogwarts. La reazione dello studente fu immediata: doveva entrare in possesso di questo oggetto e creare un qualcosa che potesse custodirlo per sempre. Nasconderlo, insomma… Ma come fare?
Ancora due anni e la scuola sarebbe finita, e nel corso di questi egli raccolse quanto più materiale poteva sulle rune e sugli incantesimi più antichi della storia dei maghi. Scoprì che questo documento altro non era che uno degli artefatti dei fondatori di Hogwarts: l’origine della scuola era narrata su quel pezzo di pietra, il perché della fondazione e lo scopo dell’esistenza del castello stesso.
Gli anni passarono e Hans continuava a cercare…
Il mondo dei Babbani non lo avrebbe capito, e lui doveva trovare una soluzione. Così iniziò a raccogliere libri antichi, ove la conoscenza era nascosta tra le righe della Storia Babbana, là dove chi non era mago non ci avrebbe letto niente, ma chi era mago poteva accrescere il suo sapere. Montague House la evocò e concentrò in quel punto tutte le sue attenzioni e tutta la sua ricerca. Infine, un giorno, la vide e la riconobbe subito: la chiamavano la “Stele di Rosetta”. In Oriente era conservata dai Babbani, che ci vedevano inciso sopra un semplice testo in tante lingue. Chi sarebbe mai riuscito a sottrarla a coloro che l’avevano trovata? E soprattutto, come… ?
E la magia divenne meraviglia: qualcosa doveva accadere per cui i Babbani sarebbero rimasti a bocca aperta. Iniziò la costruzione di quello che poi sarebbe diventato il British Museum: una grande raccolta di opere d’arte per camuffare il vero scopo, e cioè avere al suo interno la preziosa iscrizione di Hogwarts. L’arte divenne magia, circondata da mistero e meraviglia.
Oggi, accanto alle Mummie Egiziane e alla Stanza dell’Orologio, vi è anche questo documento antichissimo. Maghi di tutto il mondo avvicinano gli occhi a quelle rune, per leggervi la traduzione esatta dell’iscrizione.

Elheonor Moore
Tassorosso