Quando si parla di personalità di un certo calibro, non è sempre semplice distinguere le leggende metropolitane dalla realtà. Non si può neanche usare il criterio dell’improbabile perché in questo nostro mondo il concetto di improbabile è piuttosto relativo. Perciò, ho lasciato perdere qualunque ricerca di plausibilità e ho messo da parte le biografie non autorizzate, contattando invece direttamente l’interessato e i giornalisti con cui ho lavorato la scorsa estate. Più difficile è stato contattare le ex mogli, attualmente due, ma solo perché non avevo soldi per pagare un Negromante, in quanto le gentili signore sono passate a miglior vita.
logoTONereus Dalloway (discendente del Dalloway scrittore che trovate in Cultura), a dispetto di quel che pensavo, non ha ancora centoventi anni, anche se la sua redazione gli augura di arrivarci. Non so se quelli che ho contattato l’hanno detto per non rischiare il licenziamento o perché lo sperano sinceramente, ma al vedere quanto in effetti è competente questo mago posso ipotizzare la seconda. Più banalmente, Dalloway ha ottantotto anni, ed è direttore di Trasfigurazione Oggi (il cui logo è qui accanto) da circa quindici. Un mandato bello lungo, ma lì funziona così, perché come dicevo in uno scorso articolo hanno un Consiglio di Redazione molto tradizionalista che non ha voglia di scomodarsi a votare un direttore ogni lustro e in più vuole raggiungere l’unanimità di voto. Per di più, l’età base per poter essere eletti direttori è sui sessanta/settant’anni, un po’ come per la partecipazione al Wizengamot. E di stregoni che arrivano a quell’età e hanno la forza di iniziare un nuovo incarico non ce ne sono tanti.
Non mi ha sorpreso più di tanto scoprire negli archivi di Hogwarts che Dalloway è stato un Serpeverde, ha avuto undici richiami ufficiali per aver fatto esperimenti di Trasfigurazione non autorizzati nei Sotterranei e una targa per servigi resi alla scuola quando uno dei suoi esperimenti, un Ibrido di scimmia con le branchie, ha salvato dall’annegamento una ragazzina caduta nel lago. Fuori da Hogwarts, è stato apprendista per due anni a Trasfigurazione Oggi, come inviato estero. Nel frattempo ha proseguito gli studi di Trasfigurazione presso un Animagus di nascita inglese, che però si spostava continuamente da una zona all’altra del mondo. Essendo un giaguaro, l’Animagus poteva spostarsi in fretta, mentre Dalloway era costretto a viaggiare spesso tramite Passaporta per le lunghe distanze, cosa che pare avergli incrinato un po’ l’udito. A ventuno anni ha incontrato la sua prima moglie, Retia Vasilij, nell’isola greca di Ithaca.
Andata via questa (in senso letterale) dopo circa vent’anni di matrimonio, Dalloway è tornato in Inghilterra dove è stato addetto alla sicurezza delle camere blindate della Gringott (qui ha imparato il Goblinese, lingua che parla correntemente). Dopo aver sposato la sua seconda moglie, Daphne Corbey, a quarantacinque anni, ha partecipato a dodici tornei annuali di Trasfigurazione, piazzandosi nelle prime tre posizioni in otto di essi, ha fatto da giudice ai tornei di Duello organizzati da Incantesimi Ispirati e ha smascherato un falso Veggente, dimostrando che usava la Trasfigurazione per modificarsi i lineamenti del viso in presunte trance. Uscita di scena anche la seconda moglie, si è trasferito in Australia dove è rimasto per quattro anni, prima di tornare definitivamente a Londra all’età di sessantuno anni ed essere assunto a Trasfigurazione Oggi. A sessantacinque anni ha sposato la sua attuale moglie, Ursula O’Grady. Dalle prime due ha avuto cinque figli, tre dalla prima, due dalla seconda. Essendo la O’Grady sua coetanea, sarà difficile vedere altri pargoli ed è probabilmente per questo che i due, circa quattro anni fa, hanno adottato due gemelli di pochi anni. Adozione a distanza, e non poteva essere altrimenti perché si tratta di due piccoli Maridi che non possono per ovvie ragioni allontanarsi dal lago dove vivono.
NereusLe dicerie che hanno circondato Dalloway negli anni sono tante. A partire dalle più "innocue", come i suoi arrivi in redazione a bordo di una macchina volante, con cui avrebbe sfondato puntualmente la finestra per diverse mattine di fila, finché non ha imparato dov’era il freno; fino ad arrivare a voci più velenose, che lo vorrebbero artefice della dipartita delle prime mogli e interessato a svolgere esperimenti sui due Maridi adottati. Ora, sinceramente, questo mago dall’apparenza tranquilla non sembra uno stinco di santo neanche a me, ma da qui a considerarlo un pazzo psicopatico che fa secche le mogli e viviseziona i figli adottivi il passo mi sembra piuttosto esagerato. Ritengo più probabile che le più oscure di queste dicerie siano dovute ad una buona dose di invidia. Quando non si riesce ad arrivare al livello di qualcuno, si può decidere di mettersi il cuore in pace o di tentare di umiliarlo e colpirlo in tutte le maniere possibili, anche attraverso le persone a lui vicine. Oppure, molto più semplicemente, lo si addita come il Cattivo e fine della storia. Troppo facile, non è vero?
So che apprezza la schiettezza e probabilmente sarò io stesso a spedirgli questo articolo. Gli ho inviato un gufo con un biglietto per avvertirlo che avrei scritto di lui e per chiedergli come andavano le cose in redazione.

Adrian, che piacere risentirti! Vedi, abbiamo avuto qualche piccolo problema qualche settimana fa, a dire il vero, perché invece del solito elfo domestico un abbonato ha mandato la sua fenice a ritirare la sua copia di giornale. La fenice aveva un aspetto terribile e, ahimè, ha preso fuoco proprio mentre planava nel deposito di stampa. Gli Incantesimi Idranti hanno rovinato la permanente della signora Twinkle – sai quanto ci tenga ai capelli… o era una parrucca? – che presa dal panico ha fatto scattare gli Incantesimi Gnaulanti che hanno richiamato due Auror di pattuglia. Una vera seccatura. Gli Auror, non l’incendio, quello è stato spento nel giro di mezz’ora. Avevo parcheggiato la macchina fuori dall’ufficio e volevano multarmi per centoventi galeoni. Certo, era a trenta metri d’altezza sospesa in aria, ma non c’era nessun segnale di divieto.

Per quanto mi riguarda, Dalloway si è dimostrato uno dei pochi maghi di un certo spessore ad interessarsi alla sorte dei giovani apprendisti nella sua redazione, e non certo perché voleva farseli amici per poi fare esperimenti col loro fegato. Almeno, il mio fegato è ancora al suo posto, insieme a milza, intestino e compagnia bella. Dalloway è, come su detto, un mago che sa il fatto suo e probabilmente conosce più lui della Trasfigurazione di quattro insegnanti messi insieme. Non se ne sta sul suo trono dorato, pur potendoselo permettere, ma gira continuamente nel salone della redazione, parla con i giornalisti, controlla le bozze di stampa, ti chiede persino se le uova della colazione portata dagli elfi domestici erano ben cotte (questo perché una volta aveva chiesto delle uova più fresche possibile e un elfo gli ha portato direttamente la gallina). Ha solo una pecca evidente, oltre all’udito sempre più scarso: non azzecca un nome che sia uno. Per tutto il tempo che ho passato a Trasfigurazione Oggi, io sono stato Arold, Alan, Adam, Alex, Aiden e una serie di altri nomi che non ricordo. Insomma, l’iniziale se la ricordava, era il resto che non gli veniva. Il penultimo giorno ha pronunciato il nome Alfred, ma per chiamare un amico Goblin che era passato a trovarlo. Inutile dire che quel Goblin non si chiamava Alfred.

Alfred Lewis