Le parole sono importanti. La loro interpretazione e lettura ancora di più, concordo, ma tra tutti questi aspetti continuo ad essere dell'opinione che ciò che conta veramente è l'essere in grado di usarle correttamente, le parole, secondo quelli che sono i propri scopi. La premessa è d'obbligo, le ragioni che mi spingono a farla saranno invece chiare sin dal prossimo capoverso. Ricordate: mai lanciare una sfida a chi è abituato a lanciare tronchi.
Quest'estate – mentre ero intenta ad elaborare il piano numero ventisei per uccidere Tommy senza lasciare evidenti tracce se non un bleah scritto sotto le finestre di casa sua – Philip Noreal si è presentato alla mia porta per – cito – farmi un salutino. Che poi i suoi reali intenti fossero legati alla speranza di vedere Robert è chiaro come il fatto che quella mezza tacca di Aurora Halliwel si tinge i capelli (e pure male), ma al di là di questo l'incauto ex studente di Hogwarts se n'è uscito con la trollata del secolo: Merida, perché non provi a familiarizzare con il Quidditch? Sei la cugina di Robert McReady, qualcosa vorrà pur dire. Vuol dire che mio padre e suo padre sono fratelli, magari? E non che per chissà quale misticismo divinatorio le attitudini di uno debbano trasmettersi all'altro, altrimenti sai i fratelli Hevenge come dovrebbero venir su meglio di come stanno al momento?
Ma, sorvolando su questo, la parola chiave è di certo un altra: familiarizzare. Potrei aver sentito male. Potrei essere alla pari del cervello di Medea Galbraith – scusa cervello mio, non volevo offenderti – ed aver capito una cosa per un'altra passando dal familiarizzare con questo sport al rendere il Quidditch una questione di famiglia. Suvvia, siamo lì, no? In fondo Robert – in questa prospettiva – si è sentito in dovere di passarmi una pila di appunti sul mercato estivo alta quanto il Caposcuola Eusine VanHouten – che carino – peccato che io abbia letto solo i nomi in grassetto e vada molto a braccio, in base a quel che ho visto con i miei occhi ed ai resoconti che mi arrivano per lettera. Tanto ho capito che nel Quidditch la cosa più importante non è quel che dici, ma come lo affermi.
In Scozia, o perlomeno nella mia famiglia, la merenda è sacrosanta – più che altro perché è una crociata riuscire a non farsela scippare dagli altri – ma ho iniziato a volere un po' più bene al Quidditch quando Medora – che, mi vergogno a dirlo, sarebbe stata un ottimo elemento per l'Eco del Cervo – ha sinuosamente lasciato cadere i nomi di Elenoire Glorbander e Krystal James tra un panino imbottito ed una fetta di torta alta tre strati. Nelle famiglie normali una simile affermazione sarebbe passata quasi inosservata, se non per qualche battuta sui francesi o un vecchio autografo della James che Robert non ha ancora confessato di aver contraffatto lui stesso per uno scherzo ormai datato. Nelle famiglie normali va così, nella mia…no. Ewan – il mio cugino bello ed in cerca di moglie, io ve la butto lì – è la persona più seria e pacata che conosco, persino quello un po' più attento alla linea…rità dei discorsi fatti, ma da quando ha realizzato che le due ex studentesse di Hogwarts hanno lasciato entrambe i Kestrels – sua religione – per approdare ai Tornados, ha iniziato uno sciopero della merenda. Sia chiaro, il mio stomaco ha apprezzato almeno sino a quando non sono tornata ad Hogwarts, ma non credo sia una buona cosa anche se qualche settimana più tardi l'informatissima Myra ha tenuto a raggiungermi a Londra poco prima che salissi sull'Hogwarts Express per informarmi che, tra le altre cose, non solo Ewan si sta rimettendo al passo con il suo peso forma – quintale più quintale meno – ma anche che Elisabeth Dark ha felicemente ricostituito l'equilibrio familiare su in Scozia prendendo il posto della sua rivale storica tra le fila dei Kestrels. Il resto del discorso di Myra ve lo risparmio anche perché riguardava più che altro una per niente velata allusione al buon cuore – cuore, certo – della Glorbander che ha deciso di raggiungere suo marito Connelly ai Tornados, paragonato a me medesima che ancora, alla mia veneranda età (sto per piangere, lo giuro) non ho un…fidanzatino, chiamiamolo così. Hortense Lanfrad, ho un vaghissimo sospetto che sia tu l'amica di penna di Myra, ragion per cui ti tengo d'occhio, sappilo.
Digressioni a parte, le parole di Myra davanti all'Hogwarts Express mi hanno realizzare solo a metà viaggio – mentre cercavo di introdurmi nel vagone degli  spillati per salutare (Valen)Tino visto che quest'anno ci hanno separato – che se l'arrivo della Dark tra le file dei Kestrels mi aveva appena restituito la sanità mentale di un cugino, ad essere in pericolo, considerando la perdita di due cercatrici su due nomi fatti da La Civetta dello Sport, sarebbe stato Robert, con tutta probabilità. Nella mia famiglia siamo strani – l'ho già detto? – quindi se volete sapere di che umore siamo basta controllare il quantitativo di cibo consumato nell'arco di una settimana. E' il nostro metro umorale anche se, lo ammetto, il mio unico errore è stato quello di scrivere a Killian, tra tutti i cugini che avrei potuto contattare per farmi sapere come un nerd del Quidditch come Robert possa aver affrontato la progressiva riduzione di velleità di mercato della sua squadra del cuore. Non so se per voi il contenuto della missiva di Killian può avere un qualche senso logico, io ho deciso di copiarla fedelmente parola per parola perché tradurla avrebbe significato perdere del tempo che posso usare per rinchiudere Oceane nel baule…a vita per altro. Poi, insomma, traete voi le vostre conclusioni.

Ehi, stella alpina dei Grampians!
Volevo tranquillizzarti su tu sai chi, cioè visto che mi hai chiesto informazioni in merito non serve che specifichi di chi si tratta, giusto? Metti poi che decidi di usare queste informazioni per l'articolo di cui mi ha parlato la zia Mildred, almeno non corriamo rischi. Come sai, monitorare la dieta di Mr. Roccioso di Burro al momento non è più possibile come un tempo, ma mi ci gioco il kilt sul fatto che il passaggio di Vassil Peev ai Kestrels gli abbia fatto corrugare la fronte e storcere il naso di qualche centimetro. Certo, sempre meglio che riuscire a pronunciare i nomi dei nuovi acquisti delle Forchette (è un nome in codice grinzafichissimo, vero?). Uno si chiama Zigulì Schaetzel o qualcosa del genere, l'altro – che deve essere imparentato con Ismail Fehr, credo – Goku Ozdemiroglu. In pratica la gioia dei commentatori, come puoi immaginare.
Però, Mer, io te lo dico: questo Sebastian Waleystock che Robert nomina qualche volta, io non l'ho ancora capito perché ha appeso la scopa al chiodo. Cioè, ha mai giocato seriamente? Per dire, secondo me non ha fatto un gran lavoro neanche la volta che Ro…tu sai chi l'ha invitato per sistemare la legna, però se è in grado di ricordare ad Angelina Coast che mi aveva promesso una cena…ci siamo capiti. Anzi no, sei ancora piccola! Cancella tutto quello che hai letto. Che poi a me farà più strano non leggere più di Warner Wallace o John Clouds, ma questo è un altro discorso. Medora ti saluta, ma soprattutto mi ha detto se puoi farle avere qualche informazione in più su questa Lila Lamb che è approdata ai Banges e per cui, come ogni volta, ha già preparato le protezioni con all'interno i colori del tartan di famiglia. Sette completi interi, giusto perché con i numeri non si scherza, mi dice.
Come da accordi ho rifornito la dispensa di tu sai chi con il quantitativo solito di un G.R.A.S.S.O. (Grosso Rifornimento Anti Settimana Senza Ognigioia) così possiamo monitorare il suo effettivo stato d'animo. Tu comportati bene e dai una possibilità a quel – cito – stupido troll irlandese per cui mi hai fatto una capoccia tanto quest'estate.

Sapete, le Prendiappunti a volte sono un po' bizzarre e scrivono anche quello che non dici, soprattutto in certi casi. Soprattutto in riferimento a certe persone che scrivono dei Controeditoriali che non mi fanno dormire. Quanto a me, per concludere questo strambo esperimento per cui Noreal pagherà in qualche modo, posso consigliarvi solo due cose essenziali, in un certo senso. La prima è la più ovvia: se volete conoscere seriamente tutte le trattative e le compravendite con cui il Quidditch fa girare galeoni sonanti che i comuni mortali non vedono in una vita, affidatevi a La Civetta dello Sport così siete certi di non sbagliare. La seconda, invece, è più una riflessione personale al termine del mercato dei Troll: il Quidditch sarà anche una questione di stato, per qualcuno, ma non fatelo diventare mai più una questione di famiglia. Almeno per la mia.

 
Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il sesto anno e, come tiene a sottolineare, anche tutti i mondi alternativi inventati da Valentine. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione annuale – per ammissione – sia quella di soppesare le teste altrui per vedere se galleggerebbero più o meno di un tronco cavo. Fiera sostenitrice dell'abbandono delle Terre di Bleah, ogni occasione è buona per prendersela con Tommy… probabilmente solo per il gusto di farci pace subito dopo.