Schiller’s House : realtà o trollata

Dalla settimana scorsa alcune vetrine di librerie magiche inglesi espongono diverse copie di un libro inchiesta (così viene classificato da chi l’ha scritto) incentrato su quella che è balzata alla cronaca una decina di anni fa come la casa della pozione interrotta. Scritto da David L. Bertram, "Schiller’s House" ha spaccato la critica letteraria ancora prima di essere effettivamente messo in commercio sia per il contenuto del libro che per la veridicità delle notizie che vi sono riportate. Più che un romanzo o un documentario, "Schiller’s House" è una serie di testimonianze raccolte dallo scrittore che ha riunito le considerazioni sia degli  inquilini della casa di Bredon Street che si sono susseguiti nel tempo, sia  di maghi e streghe che vi sono entrati solo come normali visitatori di passaggio.nome immagine Il dubbio sull’autenticità delle storie raccontate (come Poltergeist molto più pericolosi di quanto siamo abituati a credere, scricchiolii ripetuti sempre lo stesso giorno ogni mese o persino oggetti che levitano senza alcu motivo apparente) nasce fondamentalmente dalla fama che Bertram si è fatto nel corso degli anni. Giornalista di dubbia professionalità e scrittore eccentrico ed istrionico, il quarantacinquenne scozzese è stato licenziato da diversi quotidiani prima di intraprendere, non senza fatica, la carriera di scrittore che l’ha portato alla ribalta cinque anni fa con il romanzo intitolato "Quel folletto di Rue Bourgogne" . Dopo anni di silenzio in cui alcuni suoi ex colleghi hanno persino ipotizzato che si fosse ritirato a vita privata a seguito della scomparsa prematura della moglie, l’annuncio della pubblicazione imminente del libro inchiesta oggetto della diatriba letteraria ha fatto ribollire più di un calderone, soprattutto una volta che si è risaputo a che fatto, ancora irrisolto, si fa  riferimento. Sfogliando le pagine del libro, di cui francamente ho letto solo i primi quattro capitoli prima di lasciarlo nel fondo del baule, si intuisce come l’intento di chi scrive sia quello di mettere in risalto la turbolenta vita di Arthur Schiller, il primo proprietario della casa in questione, esistenza che si è conclusa in circostanze misteriose il 31 Luglio del 2046 probabilmente, ma senza dati certi, a seguito di una maledizione senza perdono. L’attenzione di Bertram nello scegliere i racconti da citare e le testimonianze da elencare culmina nell’ipotesi, esposta da uno degli intervistati, secondo cui Schiller fosse ad un passo dallo scoprire una pozione in grado di trasformare chiunque l’avesse bevuta in puro spirito. Questa teoria, nata ai tempi del decesso del pozionista e riportata a galla ora, dopo tutti questi anni, non ha fatto altro che inasprire il dibattito in merito alla casa della pozione interrotta, alla presenza o meno di Schiller sottoforma di spirito e persino alla sfortuna che sembra colpire chiunque acquisti quell’immobile. Che si tratti di realtà o di abile ingegno per riportare il proprio nome alla ribalta, la sola cosa certa che traspare, a mio avviso, è che Bertram ha incassato talmente tanti galeoni grazie alla pubblicità indiretta concessa dal dibattito scaturito, che può anche decidere di ritirarsi sul serio, magari direttamente nella casa di Bredon Street che, fatalità, è ora di nuovo senza un proprietario.

Julie Davidson