Alfred Lewis & Elinor Austen hanno fatto il grande passo

nome immagineE così è arrivato il momento di fare il grande passo anche per l'assistente di Trasfigurazione e colei che sopporta aiuta la bibliotecaria di Hogwarts. Alfred Constantine Lewis (sì, il secondo nome non è una burla da parte mia) ed Elinor Victoria Austen sono convolati a nozze nella tarda mattinata di domenica 23 gennaio nell'abbazia di Whitby (Yorkshire del Nord) colma di parenti più o meno magici, pochi amici stretti, animali ibridi da compagnia, Muldoon compresi, e qualche membro della redazione di questo giornale. La cerimonia, noiosa e strappalacrime come vuole la tradizione in questi casi, è stata resa più interessante dal nuovo taglio di capelli dello sposo che ha messo in evidenza il suo punto forte e dall'abito di Elinor, stupendo nella sua semplicità. O almeno queste sono le testimonianze che ho raccolto, visto che non me ne intendo, malgrado ciò che può scrivere Leonard. Singolare la scelta dei testimoni da parte di entrambi, bisogna ammetterlo. Da una parte Stephen Medicine ed Andrew Rowumber, erroneamente visti come simbolo di matrimonio felice e fortuna monetaria, dall'altra la lingua biforcuta di Tiffany Trott e la Nimbus ingoiata da RelenaLilyanRei O'Neil vista la rigidità con cui si è mossa tra gli invitati. Insomma, se il matrimonio si vede dal mattino, come afferma un vecchio detto irlandese, scegliere Michael Parker e Alcyone Webber sarebbe stato sicuramente più redditizio almeno dal punto di vista culinario e… beh anche Parker ha delle peculiarità poco conosciute, circa. Ho sempre creduto che il «vi dichiaro uniti per sempre» con cui si sancisce il matrimonio tra due persone sia qualcosa di molto pericoloso, quasi una minaccia. Nel caso dei due ex studenti di Hogwarts, però, ammetto che sentirlo pronunciare non è stato poi così traumatico o forse è stata la velocità di trasferimento al banchetto nuziale che mi ha fatto apprezzare anche la spirale bronzo-argentea che ha unito, letteralmente, i due anelli degli sposi per essere infine assorbita dalle mani stesse. Foto di rito, musica offerta dal padre di Harriet Mayfair, lacrime a rovinare il trucco di Rosalie Goldflower qualche invitata più sensibile prima che uno slittamento spaziale di tutto rispetto non abbia posto davanti agli invitati uno scenario sicuramente più allettante, non me ne vogliano gli sposi. I Muldoon sono stati i primi a sparire con la scusa di dover cercare il loro regalo perso sotto qualche tavolo, Vincent e Rosalie si sono allontanati poco dopo, non so bene se per trovare qualche spunto per nuovi dolcetti da preparare o per… no, sicuramente per creare nuovi tipi di starsini. 
Tra la folla di invitati, sorvolando su parenti anziane che hanno dovuto sacrificare i propri cappelli alla fame di un mezzo goblin, oltre ai coniugi Medicine ed un Matthew Typhoon intento a scambiare quattro chiacchiere con Kim Delation, il gruppo che si è notato sicuramente di più è stato quello dei Corvonero, ma solo per il solito isolamento rispetto al resto degli invitati, seppur abbiano fatto un favore a tutti in questo modo. Così mentre Dirk Hargreaves e Krystal James hanno parlato a lungo di Quidditch e Justin Parker si è mostrato più curioso degli ibridi di Lewis che del cibo presente sui tavoli, un Arcibald Sinclair in alta uniforme si è aggirato per i tavoli saldamente ancorato al braccio di Meredith Pratt. Il banchetto è stato molto sobrio, come si comanda ad un matrimonio e come rispettato dall'atteggiamento di Charlotte Midlee, seria e composta nel suo vestito color crema. Una delle poche eccezioni in tal senso la si è vista per i vassoi delle bevande che, a quanto ho sentito dire, ti si avvicinavano solo se guardati con la coda dell'occhio. Chiedo scusa a Robert McReady per averlo costretto a cercarmi da bere sotto minaccia, ma se può recuperare della torta per un Devon Laury riscopertosi diabetico, non vedo perché non accontentare anche me, soprattutto visto che da brava giornalista sono stata impegnata a squadrare Rafael McAnis prendere nota di tutto quello che accadeva attorno. Come ogni matrimonio che si rispetti, però, anche questo ha avuto le sue stranezze e non mi riferisco né allo squittire che si è sentito ogni tanto né alla presenza di Rowumber e la Himbeerin nello stesso posto quanto più ai docenti presenti. Ora, partendo dal presupposto che invitare la Graveyard ad un matrimonio è come chiedere alla Helfman di fare da testimonial ad un corso di magia oscura, sono stata felice di poter vedere di nuovo la professoressa Carmicheal, anche se immagino che, vista la trovata dei vassoi, non abbia potuto bere nulla a meno che Warren o Spellman non siano andati in suo soccorso, ovvio. Le parole della Preside Wallace, soporifere interessanti come sempre, sono riuscite ad arrestare la chiacchiera continua di Harvarest (e per questo le sarò sempre riconoscente), ma il discorso che più mi ha colpito, lo devo ammettere, è stato quello che Alfred ha pronunciato prima di aprire le danze. «Il fatto che non sia qui, non vuol dire che l'abbia dimenticato. A MANISH SABU!». Una dedica che rende onore a due uomini, il docente che tutti abbiamo imparato ad amare ed il Troll dalle orecchie enormi che ha finalmente coronato il suo sogno con Elinor. Figli maghi, ragazzi ma prima vorremmo sapere a cosa serve quella chiave che vi ha regalato la Vegliarda…

Anne Burton