L'arte visiva ha da sempre accompagnato l'uomo, sia come rappresentazione delle fantasie interiori, sia con scopo celebrativo o commemorativo. Noi maghi abbiamo forse creato l'arte nell'arte, grazie a tecniche aritmantiche sempre più sofisticate e specializzate che ci permettono di intrappolare un frammento di identità nelle tele dei quadri.
Certo, si tratta di un frammento limitato, talvolta ampliato da un pattern comportamentale che dà la parvenza di vita propria e coscienza, ma a volte ci si dimentica di aver a che fare con oggetti, quando si conversa con i quadri. Chi di voi non ha mai ricevuto qualche insulto da Arthur Perwinkle mentre si dirigeva all'aula di Incantesimi? E chi non è stato sottilmente preso in giro dalla Signora Bugiarda al quinto piano? Si dice che i Presidi di Hogwarts abbiano uno stuolo di ex-Presidi appesi alle pareti, pronti a dare consigli, se interpellati. Se poi vi siete fatti una chiacchierata con Gleba Marquiesses vi sarete accorti che i quadri possono essere anche molto complessi e profondi, per essere frammenti di carattere. Io stesso ricordo con piacere le chiacchierate fatte con Alexander Pope, al club del Libro, quando c'era Niamh Davies ad organizzare le riunioni, prima ancora di Ivy Hevenge. Forse i Grifondoro potranno dire di saperne più di me (una volta tanto), visto che la loro Sala Comune è controllata da generazioni dalla Signora Grassa. Una bella responsabilità, insomma, per un dipinto.

Tutto sommato, interagiamo con i quadri con una tale abitudine e scioltezza che diventa difficile etichettarli come semplici oggetti, come quella signora del Kent che ha sposato un distinto nobiluomo settecentesco ritratto e appeso sul suo caminetto da più di 200 anni. Evitiamo di chiederci come svolgessero i loro doveri coniugali.

Tornando seri (perché anche se dall'introduzione non sembra, questo articolo è una cosa seria), si possono etichettare tutti questi esempi come arte celebrativa o commemorativa. Un compromesso semplice e non pretenzioso per una parvenza di immortalità. Ma cosa succede quando il pittore tira fuori la sua fantasia? Finché dipinge nature morte, niente di che, direi. Al massimo il quadro viene rilegato nei sotterranei dei Tassorosso e qualche abitante di altre cornici ogni tanto scende a rubarsi un chicco d'uva.
Ma se questa volta il nostro pittore avesse raffigurato qualcosa di più oscuro e terribile, un mostro generato dal suo subconscio?

Lo scorso 10 ottobre un gruppetto di studenti è stato attirato in un oscuro corridoio da urla disperate. Una volta sul luogo, gli studenti non hanno trovato anima viva. Ma la Dama Triste era riversa sul pavimento della sua camera da letto anziché accanto alla finestra, in mezzo ad un lago di sangue dal colore rosso acceso. Sono andato personalmente a vederlo, scostando il lenzuolo con cui era stato coperto quel macello, prima che il quadro fosse fatto portare via qualche giorno fa. Il dettaglio più inquietante è che il suo corpo era dilaniato e smembrato, c'erano pezzi ovunque e qualcuno deve essere pure stato mangiato dal misterioso Mostro.
Poi, qualche giorno fa, la misteriosa creatura ha colpito di nuovo. Stavolta, invece che attaccare un quadro mezzo nascosto nei meandri del castello, la vittima è stata Emily Williamson, la lavandaia scorbutica in bella mostra nei sotterranei. Anche in questo caso, la povera donna è stata ritrovata in un lago di sangue rosso vivo, con tutti gli arti staccati a forza dal corpo e mezzo mangiati.
Uno spettacolo raccapricciante per Eliza McCollough, che se l'è ritrovato davanti. E anche se la prefetta accusa quella cara vipera di Anne Burton per l'accaduto, io mi tengo i miei forti dubbi. Lo scempio è stato rimosso un'oretta più tardi da Lachian, ma gli interrogativi restano, sempre più numerosi. Chi è il fautore di questi massacri? È pericoloso solo per i quadri o potrebbe esserlo pure per gli studenti? Vi ricordo che anni fa alcuni studenti rischiarono la vita proprio a causa di un quadro, chiedete a Isobel e Connor!
E… colpirà ancora? Direi che non potrebbe esserci prospettiva più inquietante, dato che si sta avvicinando Halloween.

Allen Hollowdale. Un Corvonero nella concorrenza. Mosca bianca, non solo per aver scelto la Voce di cui è vice o perché la deve sempre pensare diversamente dagli altri, ma anche più semplicemente perché è albino e quindi è proprio tecnicamente bianco. Ha l'hobby di fissare la gente in maniera insistente e inquietante, oltre che quello di stare sempre sui libri. Infatti si impegna al suo massimo per esser categorizzato secchione di prim'ordine e rune-nerd e porta sempre con sé qualche quaderno pieno di scritte e scarabocchi che solo lui sa interpretare. Pungente e creativo, lo potrete trovare in posti poco frequentati e improbabili, circondato da incantesimi ed esperimenti, sempre intento a leggere e imparare, tanto che molti si chiedono se non viva in un mondo tutto suo. Qualcuno giura di aver scorto una luce di pura malvagità nei suoi occhi, quando si appresta a battere i bolidi contro i poveri cercatori avversari.