Una strega a tutto tondo

 

Nata nel XIII secolo, Bridget Wenlock rimane tutt’ora la strega più famosa in ambito aritmantico. Per accorgersene basta spulciare in biblioteca uno dei tanti libri che raccontonano la sua vita. Non è un grosso problema trovarne uno, il difficile è cercare di convincerli a farsi acchiappare. Sono tutti quasi sempre in volo che si spostano da una libreria all’altra e se anche si fermano non si fa in tempo ad allungare una mano che stanno già riprendendo a fluttuare. La Hawthorn dice che sono tra i libri più indisciplinati della biblioteca. "Esattamente come lo è Bridget" ha aggiunto poi, ridacchiando, mentre le parlavo di quel che stavo facendo per la Voce degli Studenti elemosinando da lei un aiuto per acchiappare un libro. Ne parlava come se fossero amiche. Al che, non vi stupirà saperlo, ci sono rimasto di stucco. Cioè, le cose erano due: o la Hawthorn ha più o meno novecento anni o è fuori di testa. Io propendevo verso la seconda ipotesi, ma ho scoperto poco dopo che le possibilità erano tre. Alla sua morte la Wenlock si è tramutata in un fantasma. Io so che capita solamente ai maghi e alle streghe che hanno una fifa blu della morte e non ne vogliono sapere di avventurarsi nell’ignoto. Le ho scritto, al fantasma dico, per farle qualche domanda. Lei mi ha risposto o l’avrà fatto qualcun altro al posto suo visto che credo sia difficile che riesca ad impugnare una piuma. Quando ho ricevuto la sua lettera c’è stato chi mi ha detto che sono poco delicato. Infatti, a quanto pare, non si chiede ad un fantasma cosa l’ha trettenuto sulla terra. Io che ne sapevo! Comunque gliel’ho chiesto e lei mi ha risposto senza farsi troppi problemi: "C’è così tanto da fare in questo mondo!" Il che è anche vero. La sua notorietà è collegata soprattutto alla sua scoperta più importante: il potere magico intrinseco al numero sette. Da questa sua scoperta ogni mago che si rispetti e dedito agli esperimenti cerca di inserire, in qualche modo, nella propria sperimentazione il numero sette, nella speranza di guadagnarne in efficacia. Non è sempre semplice, ma molti ci sono riusciti. Le capacità della Wenlock, però, non si limitano all’Aritmanzia, per quanto tutto quel che ha fatto sia collegato a quel ramo. Ad esempio, è noto a tutti quelli che hanno frequentato il terzo anno con la Carmichael che, dopo anni di studi sulle leggi della numerologia e degli incantesimi, è stata lei a ideare il controincantesimo generico più potente che esista. Il Finìte Incantàtem, anche chiamato Controincantesimo di secondo livello, è una sua creatura, con tanto di numero di valenza sette.nome immagine "Una volta scoperto il potere del numero sette il passo successivo rivolto al tentativo di ideare un controincantesimo totipotente è stato quasi scontato per una strega come me!" mi ha spiegato la signora Wenlock sempre rispondendo alle mie domande via gufo. Che io non sapessi cosa volesse dire totipotente non stupirà nessuno. Ora lo so. Significa che il suo potere può essere espresso o utilizzato in ogni cosa. Mi sembra un po’ esagerato, ma se lo dice lei io ci credo.Magari tutte queste informazioni già le sapevate dalla sua carta delle Cioccorane. Io ho avuto qualche problema a trovarla, ma non è tra le più rare ed ora ne ho tre, quindi se qualcuno vuol fare a cambio basta che mi cerchi ed io sono disponibilissimo. Mi trovate al tavolo dei Tassorosso durante le ore dei pasti. Per tornare alla Strega, però, vi scrivevo che è nota per tutti questi fatti che vi ho descritto, ma quel che in pochi sanno è che lei è a capo dell’Ufficio Misteri del Ministero della Magia da… sempre. Certo, di volta in volta le affiancano un mago nella direzione, anche perché un fantasma non è che possa far poi molto, ma lei è lì da sempre e, per quanto non si abbia idea di cosa facciano gli Indicibili, è certo che la sua testa, o quel che ne rimane dopo il trapasso, sia decisamente importante per quel reparto. Alla mia domanda su quale sia la sua occupazione all’interno dell’Ufficio la risposta è stata la più breve di tutta la lettera: "Dormo!" Credo che scherzasse, ma non si può mai dire.

Payatt Bromley