Rigurgito di troll, lo so che hai fiondato quella manaccia sudaticcia sull’angolo della pagina per catapultarti sul Quidditich in fondo a La Voce , lo so che quell’aria da completo zombie sbolidato te la sei fatta venire leggendo il titolo di questo articolo. Ivy è contraria alla carta zannuta , dice che “Ognuno deve essere libero di leggere quel che gli pare, il libero arbitrio è …“. La prendiappunti è andata avanti a scricchiolare allegra per un bel po’, ma io mi sono distratta a mirare le freccette ai riccioli di Tommy. Bolidi vostri se volete spendere soldi per nulla. Quindi, per dirvi: io vi ammorbo lo stesso con le ultime notizie del W.W.F.F.B , tanto ci penserà il karkoso a mettervi alla gogna vicino ai bracconieri se ve ne infischiettate delle creature magiche.
Se siete uno di questi soggetti (infischiettosi della natura, teste di nonolopossodiresiamosuungiornalinoscolastico) vi avrebbe fatto bene trovarvi nei meandri della Foresta Rossa il 7 Agosto, all’ evento di sensibilizzazione organizzato dal … non è necessario ripetere, vero? . Le foto trucolente di creaturine innocenti sgozzante e martoriate (le foto grondavano sangue, quasi, non adatte ai debolucci di cuore) , le spiegazioni educative delle magiconchiglie, l’intervento di Cassian Hollowsdale (ex Grifondoro , diplomato dell’Istituto Svarzas all’accademia degli studi antichi e moderni sui draghi) e , poi, quello di una Phoebe White in versione fatata, non sono nulla rispetto alla dimostrazione tangibile della sofferenza degli animali braccati che è seguita dopo. E’ con dimostrazione intendo vedere con i proprio occhi e sentire sulla pelle la fifa che ti fa rizzare il pelo quando i passi dei bracconieri sono troppo vicini, i sensi acuiti, notevolmente, perché è subentrato quel gramosissimo tanfo d’umano, in un luogo in cui si dovrebbe solo percepire l’odore di una terra incontaminata e piena di vita , innocente. Sì, so che negli ultimi tempi avete avvistato un Eusine VanHouten selvaggio galoppare alla volta dei corridoi e martoriarsi con le manine il ciuffo davanti a mò di corno: niente panico, ha solo nostalgia di quella magica ora passata a sventolare la sua chioma unicornesca. O meglio, se si escludono gli ultimi drammatici momenti della sua cattura previa incatenamento. Credo che a nessuno di noi vittime dell’illusione (che ha rievocato scorci di fatti realmente accaduti permettendoci di osservare il tutto dal punto di vista degli animali braccati) abbia molto apprezzato quella parte, soprattutto gli sfortunati che si sono trovati nel corpo delle creature più piccole ed indifese. Savin nei panni di un Moke dev’essersela fatta davvero sotto, mentre una spavalda Sheila- Jarvey ha vomitato ingiuri contro il mannaro che l’aveva adocchiata come uno spuntino. La versione Thestral di Noah Lewis ha fatto la stessa fine dell’unicorno : incatenato e vittima degli incanti dei bracconieri. A tutti è andata meglio che a Shin Solamh, tuttavia, una puffolina piccolina e tenerina* fagocitata da quella che Shin ha definito come una creatura con un solo occhio e dotata di tentacoli, con una bocca fetida e dentatissima. Non è riuscito ad essere più preciso, questa esperienza di premorte deve aver scosso molto la puffola coraggiosa .
Un’esperienza del genere voleva essere pensata per sensibilizzare pure i più estranei e menefreghisti sull’argomento in questione, permettendo di capire come ci si sente ad essere nello scantinato della catena alimentare e la sofferenza di essere predati da umani così rivoltosi da non essere degni neanche di respirare il tuo stesso ossigeno. Schifosi fautori dei traffici neri di tutte le Notturn squallide del mondo magico, la pena perfetta sarebbe quella di far vivere loro illusioni del genere a ruota continua.
Il bracconaggio altera il regolare equilibrio degli ecosistemi, sfruttando illegalmente creature ricercate per le proprietà della loro pelle, come nel caso del Moke o di crine e corna, richiestissimi sul mercato nero come quelli di Unicorno. Avrebbero voluto anche le mie belle corna di Graphorn, ma io ho dato loro un’incornata nei bolidi.

*Non posso dare giudizi obiettivi sulla tenerosità o la grinzaficaggine delle creaturine sopra citate, dato che durante l’illusione non abbiamo potuto vedere i compagni trasformati.

Vaniglia Price. 18 anni a Ottobre, settimina Grifondoro esuberante e dalla parlantina fin troppo spedita. Padre e madre irlandesi, ma abita nella periferia di Londra per evitare che la nonna babbana, fermamente cattolica, tenti (di nuovo) di esorcizzare lei e il fratellino. La sua sfrenata passione per i dolciumi l’ha spinta ha creare la propria industria gelatiera, che manda avanti con orgoglio dal secondo anno. Convinta di attirare clienti grazie ai suoi gusti improponibili , in realtà sono pochi i coraggiosi che li hanno assaggiati. I draghi sono la sua ossessione e sogna di aver un allevamento tutto suo; essere iscritta al WWFFB e giurare di averne visto uno a Hogwarts non fa che incrementare la cosa. Membro del Club di Teatro, quando non è occupata a togliere sotto il naso i libri a Ivy e a rompere i boccini al mondo intero la si può vedere a zonzo con quello che sembra un metamorfogattus, per la frequenza con la quale il suo mantello cambia colore.